LE STELLE DI OPLONTI. La festa per Testa e immobile è stata un flop Evento all'insegna della disorganizzazione nella struttura comunale di Via Provinciale Schiti. Contestazione di tifosi e cittadini all'esterno, dentro tanta confusione e pericolosi assembramenti. I due protagonisti arrivano in ritardo fatti entrare da un ingresso secondario

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immobile-testaLe stelle di Oplonti’ nella serata organizzata dall’Amministrazione comunale non hanno brillato e non certo per i due protagonisti. L’organizzazione dell’evento è stata davvero disastrosa in ogni suo risvolto ed ha caratterizzato l’ora e mezza di kermesse che, a un certo punto, è stata addirittura interrotta. Riviviamo i momenti di ieri sera.

L’ARRIVO DI IRMA E CIRO – Con quasi un’ora di ritardo rispetto il previsto Irma Testa e Ciro Immobile (nella foto con le medaglie) sono giunti nella sede del Comune in Via Provinciale Schiti, entrando per un varco laterale della struttura. Delusione per i tanti ultras ed altri cittadini, posizionati davanti all’ingresso principale presidiato addirittura da un cellulare della polizia, manco ci fossero rischi di ordine pubblico. I tifosi erano pronti a tributare il giusto saluto ai due eroi dello sport torrese ma non gli è stata data la possibilità. Al loro arrivo i due sportivi sono stati letteralmente assediati dalla stampa presente in gran numero (non c’era un addetto agli organi di informazione, pertanto i media hanno dovuto lavorare a braccio senza mai essere messi in condizione di farlo in maniera puntuale) per le interviste di rito. Intorno alle 21 la serata ha avuto inizio con l’inno di Mameli cantato da un tenore. Subito dopo sono salite sul palco due giovani ballerine torresi, poi il sindaco Ascione con i primi cittadini di alcuni comuni limitrofi.

APPUNTAMENTO A PARIGI – E’ arrivato il momento di Irma Testa, preceduta da un filmato che ha ripercorso la sua storia fino al bronzo di Tokio. Da leonessa sul ring, Irma è sembrata visibilmente emozionata, abituata al duro lavoro e non alle luci della ribalta.

Belle le sue parole.

“Mi auguro che questa medaglia possa trasformarsi in oro a Parigi 2024”.

Irma ha poi salutato il maestro e scopritore di talenti, Lucio Zurlo, presente in platea, ma ‘colpevolmente’ invitato sul palco troppo tardi mentre la gente andava via. Una mancanza imperdonabile per un uomo che ha dedicato tutta la sua vita ad operare nel sociale ed attraverso lo sport per riscattare i giovani di un quartiere difficile.

VERSO I MONDIALIDopo Irma a salire sul palco è stato Ciro Immobile, fresco campione d’Europa con la Nazionale di calcio. Anche il suo intervento è stato preceduto da un filmato che ha ricordato le tante maglie indossate in una carriera da brividi.

“Io mi sento torrese dentro, sono made in Torre Annunziata. Ogni volta che vengo qui è sembra bello ed intenso”.

Poi un momento goliardico quando Ciro ha intonato la canzone napoletana che è diventata il portafortuna della Nazionale.

Anche per lui la promessa di altri successi.

“Irma poco fa ha dato appuntamento a Parigi, io penso ai Mondiali”.

LE MEDAGLIE – Il momento più atteso è stato forse quello delle due medaglie che gli atleti hanno indossato per la gioia dei presenti. La parte bella della serata è praticamente finita qui.

DISORGANIZZAZIONE – Poco dopo aver mostrato le medaglie la serata si è praticamente interrotta con gli invitati che hanno lasciato la kermesse, stoppando di fatto altri momenti, anche Ciro ed Irma sono andati anticipatamente via, entrambi non proprio contenti di come si sia concluso l’evento in loro onore. Un ennesimo fallimento di questa Amministrazione che ha avuto tutto il tempo per organizzare questa manifestazione, eventualmente anche in un luogo diverso, come lo stadio Giraud che, certamente avrebbe permesso un maggior distanziamento sugli spalti e la possibilità degli addetti ai lavori di fare il proprio mestiere. Invece affollamenti assurdi all’interno, tifosi e appassionati lasciati fuori con la scusa degli assembramenti. Una manifestazione per pochi eletti, invitati non si sa secondo quale criterio, con la città vera fuori a dolersi di questa ennesima ingiustizia.

(Redazione)





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