GIRAUD. I soliti ‘se’ del sindaco e il rischio addio di Mazzamauro Questo pomeriggio il primo cittadino ha incontrato il diggì del Savoia Rais ed il dirigente Sarno. Parole forti, con nuove promesse del primo cittadino e reazioni di rammarico da parte del club. “La proprietà prenderà in considerazione la possibilità di lasciare Torre senza Stadio”

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incontro_stadio-copiaQuesto pomeriggio si è tenuto un importante incontro negli uffici comunali di Via Provinciale Schiti. Oggetto del contendere lo stadio Giraud, divenuto il pomo della discordia tra l’Amministrazione cittadina ed il Savoia calcio con i tifosi esterrefatti ed amareggiati per l’immobilismo degli amministratori locali sulla questione stadio che rischia di far allontanare da Torre Annunziata anche la famiglia Mazzamauro. Al breefing hanno preso parte il sindaco Ascione, il direttore generale del Savoia Giovanni Rais ed il dirigente Ciro Sarno (nella foto).

I TROPPI ‘SE’ DEL SINDACO – Ha ‘impressionato’ il numero di ‘se’ utilizzati dal primo cittadino che non accertano una data effettiva per l’inizio dei lavori alla struttura.

Se si approva il bilancio, la cui scadenza è il 30 aprile, si fa poi richiesta a Cassa Depositi e Prestiti (si è tornati mesi indietro quando di questa ipotesi ce ne parlò il vice sindaco Ammendola smentito poi dallo stesso Ascione ndr) del finanziamento che, una volta ricevuto, potrà far si che sia dia luogo all’appalto per l’assegnazione dei lavori. I lavori verranno fatti. Se dovesse iniziare il prossimo campionato e noi fossimo pronti ad iniziare la società dovrebbe poter ricevere le necessarie deroghe. Una struttura come la nostra è difficile trovarla anche vista la disponibilità ricevuta nella gestione. Ho il rammarico per come sono andate le cose quest’anno. Continuerò a confermare la mia stima in Mazzamauro. Il Covid non ha colpito solo la società del Savoia ma anche quanti si erano resi disponibili per le sponsorizzazzioni”.

Per Ascione l’arresto del dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunlae ha bloccato l’iter per i lavori.

A luglio abbiamo caricato sulla piattaforma del credito sportivo il progetto per lo stadio. Ci era stata chiesta un’integrazione al quale il dirigente dell’UTC stava lavorando prima dell’arresto. Ora, il nuovo dirigente, non è riuscito a presentare quel progetto. Il manto erboso, fino al 2022, è certificato per giocare partite di serie D. Lavori e gestione dello stadio sono 2 discorsi che devono camminare parallelamente. Speravo che gli imprenditori locali avessero più a cuore la storia che rappresenta il Savoia. L’appalto dei lavori dello stadio deve contenere tutto. Poi nel cronoprogramma si può dare priorità ad interventi come quello del manto erboso”.

RISCHIO ADDIO DI MAZZAMAURO – E’ piccata la reazione del diggì torrese alle parole del sindaco.

“Attendiamo uno stadio da 3 anni, si profila il 4° e non se ne vede ancora una conclusione. Mazzamauro prenderà in considerazione la possibilità di lasciare Torre senza Stadio. La colpa non è della società ma dell’ente. La proprietà è rammaricata soprattutto considerando le promesse fatte nei mesi passati. Emigrare altrove ci è costato circa 60mila euro. Per quanto riguarda gli imprenditori promessi dal sindaco non è stato ricevuto nulla. Noi siamo riusciti ad andare avanti grazie ai sacrifici della proprietà, ed agli imprenditori trovati da noi e che, nelle loro possibilità, ci sono stati vicini. Incomprensibile perché gli altri siano venuti meno”.

Sarno rincara la dose.

Nella migliore delle ipotesi i lavori possono partire a fine anno. Paghiamo due strutture per gli allenamenti. La società attende le fatture per pagare la struttura di Torre Annunziata. Il sindaco ci ha presentato diversi imprenditori ma nessuno ci ha dato una mano. Solo Alfonso Mazzamauro ha mantenuto gli impegni nonostante il periodo economico che stiamo attraversando”.

La questione è davvero delicata con tanti troppi interrogativi.

(Redazione)





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