IDEE CHIARE. Mazzamauro: “In C non sfigureremo” Il presidente del Savoia non vuol nemmeno sentir parlare di un altro anno in D, accoglie l’assist del sindaco e rilancia: “Immagino un derby delle due Torri all’insegna del rispetto, non vediamo l’ora di ospitare il Palermo al Giraud”. Sulla squadra: “Punteremo su giovani interessanti a cominciare da Tascone e Rondinella. Difenderemo la categoria”

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mazzamauroManca solo l’ufficialità ma ormai la serie ‘D’ (oggi si sarebbe conclusa le regular season) non concluderà sul campo la stagione 2019/20. La prossima settimana potrebbe arrivare la decisione definitiva del Governo per decretare il termine anticipato di diversi campionati nazionali. Resta solo il dubbio della serie ‘A’ con le forzature delle ultime ore che hanno portato il via libera alla ripresa degli allenamenti. In questo quadro in continua evoluzione già si pensa alla prossima stagione. E’ di questi tempi che si programma e si pongono le basi per il nuovo campionato, specie se c’è una promozione dietro l’angolo. E’ il caso del Savoia che come anticipato in settimana è in pole nella griglia dei ripescaggi dalla ‘D’, nonostante il presidente della Lega C, Francesco Ghirelli, insista sulla proposta di blocco dei ripescaggi che porterà in Consiglio Federale. Ieri abbiamo ascoltato il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, che ha rassicurato sugli interventi cui sarà sottoposto il Giraud in vista del ritorno al professionismo. Oggi tocca al patron dei bianchi, Alfonso Mazzamauro (nella foto mentre abbraccia suo fratello Ciro sotto la Curva Sud), che incassa l’ampia disponibilità del primo cittadino e guarda avanti.

SU ASCIONE – La premessa di Mazzamauro è dedicata al sindaco.

“Ci siamo visti poche volte ma l’intesa è stata immediata. Lo ringrazio per le belle parole che ha espresso ieri nei miei confronti e ricambio. Ascione è un uomo del fare, lascia le chiacchiere agli altri, lo ritengo un ottimo sindaco perché riesce a trovare soluzioni anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo. Con lui c’è comunità d’intenti ed unendo le forze auspico un futuro importante per il calcio cittadino”.

I LAVORI – Mazzamauro ha letto la nostra intervista ad Ascione ed è giunto ad importanti conclusioni.

“E’ chiaro che entro la prima parte dell’estate tutto dovrà essere pronto perché, qualora dovessimo ottenere la promozione nella serie superiore, giungerà a Torre il Commissario delegato della Lega per verificare lo stato della struttura. Gli interventi sono importanti ma fattibili. C’è da lavorare sulla questione manto erboso perché il sintetico va sostituito con un terreno di nuova generazione che eviti rischi per i nostri giocatori che nell’ultima stagione più volte hanno accusato fastidi fisici. Ci stiamo lavorando, della parte organizzativa il diggì Rais è già all’opera”.

IL DERBY DELLE DUE TORRI – L’eventuale promozione potrebbe riproporre il derby con la Turris che manca da troppo tempo.

Giocare contro la Turris sarebbe molto bello per entrambe le tifoserie anche alla luce degli ultimi eventi sarebbe importante che fosse messa da parte l’eccessiva rivalità, affinchè il confronto resti nei 90’ con sfottò, cori e colori. Mi piacerebbe immaginare così questo derby perché poi nel corso della gara siamo avversari ma finita la partita non c’è bisogno di continuare a sfidarsi. Io sono il primo ad andare nello spogliatoio ospiti e salutare gli avversari con assoluto spirito sportivo. Non dimentichiamoci che il calcio è divertimento e mettere da parte le esasperazioni sarebbe opportuno. D’altronde mi sembra che gli ultimi eventi fuori dal calcio, mi riferisco al crollo della Palazzina a Torre Annunziata, alla morte degli sfortunati cittadini di Torre del Greco nella tragedia del Ponte Morandi ed anche lo stesso Coronavirus, abbiano avvicinato le due città con gesti di solidarietà”.

PALERMO AL GIRAUD – Per Mazzamauro un’altra sfida è mancata agli annali, il big match contro il Palermo al Giraud.

Purtroppo l’emergenza sanitaria ha fermato l’intero Paese ed era ovvio che il calcio alzasse bandiera bianca. Giocare contro i rosanero l’anno prossimo in C sarebbe motivo d’orgoglio, li ospiteremo nel migliore dei modi come hanno fatto loro a Palermo. Immagino di vivere una bella giornata di sport, tra due città che hanno tenuto alto il nome del meridione in questo difficile periodo”.

PROGETTO PER LA C – Il presidente indica i punti del progetto C.

Siamo pronti per la promozione, il Covid-19 purtroppo ha cambiato tanto nelle nostre vite. Di certo la C sarà diversa, così come tutti i campionati che immagino saranno disputati in punta di piedi senza isterismi e follie economiche. Dobbiamo assicurare il futuro all’Italia ed anche al calcio per questo sarà indispensabile che le federazioni ed il Governo ci siano vicini con contributi e defiscalizzazioni. Immaginare di dover pagare un fondo perduto è fuori da ogni logica. Mi attendo una presa di responsabilità dei vertici calcistici per consentirci di andare avanti”.

Ed il Savoia che ruolo ricoprirà?

Ci porremo degli obiettivi realistici, non intendo fare proclami. Di disputare un altro campionato di D non voglio neanche parlarne, per noi dovrà essere una C nella quale punteremo a mantenere la categoria, senza grandi pretese ma allo stesso tempo non faremo brutte figure. Bisognerà creare e cementare le basi per un’esperienza duratura che possa essere da esempio per il Sud”.

TASCONE E RONDINELLACi sono idee sul mercato?

“A questo si dedicherà, come ha sempre fatto, mio figlio Renato. Lui sa perfettamente cosa deve fare, pertanto è un argomento che non mi vedrà direttamente interessato. Posso solo dire che punteremo ad allestire una rosa con giovani molto interessanti”.

Nell’organico di quest’anno c’è qualche giovane da Savoia?

Si. Ricomincerei da Tascone e Rondinella. Con Mattia (Tascone ndr) dobbiamo parlare perchè il cartellino è suo quindi dovrà decidere se restare con noi, Genny (Rondinella ndr) invece è nostro quindi non ci saranno problemi. Confido di tenerli entrambi perché quest’anno hanno dimostrato sul campo il loro valore e le oro potenzialità. Altri nomi non ne faccio”.

(Rodolfo Nastro)





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