ARDOR CASALNUOVO. Pallonetto: “Al Savoia manca ancora qualche pedina” L’ex fluidificante ci presenta la sua nuova squadra passando per i ricordi in maglia bianca, la parentesi Herculaneum e la delusione di non essere stato contattato dalla dirigenza torrese

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pallonettoVentotto anni, torrese doc, la maglia bianca come seconda pelle e la soddisfazione di averla vestita davvero ricevendone grandi soddisfazioni come quelle vissute nella magica stagione 2011-2012: promozione in serie D e trofeo “Carmine Rea”, score personale di ventinove partite e due reti. Signori, Domenico Pallonetto (nella foto). Con lui l’amarcord sul passato in biancoscudato ed un occhio sul futuro con il suo Ardor Casalnuovo prossimo avversario di Guarro e compagni.

IL PASSATO – Ha solo sfiorato la serie C a Scafati.

Rimpianti?

“Un po’ di sfortuna e qualche limite mi hanno impedito il salto. Dopo la buona stagione con l’Ippogrifo Sarno, è arrivato l’ingaggio da parte della Scafatese. Purtroppo, però, l’allora tecnico Maurizi aveva un suo gruppo e mi vedeva poco, tant’è che con la maglia gialloblu non ottenni nemmeno una chance in amichevole. Pensai bene di rescindere approdando al Savoia in serie D.”

PARENTESI HERCULANEUM – La soddisfazione per l’ingaggio con l’Herculaneum. Un’esperienza durata pochissimo con l’addio che ha anticipato di pochissimo l’esonero del suo ‘mentore’ Pasquale Vitter dalla panchina.

Cosa è realmente accaduto?

Senza nessun preavviso mi hanno dato il benservito giustificando l’ allontanamento con il fatto che per il mio ruolo si preferiva puntare sugli under. Peccato però che con l’avvento di Squillante, mio estimatore, ho ricevuto più di una telefonata perché tornassi a vestire la maglia granata. Non mi è parso avessero le idee chiarissime e poi avevo già firmato per il Casalnuovo e mai sarei tornato sui miei passi. Mi dispiace solo per la gente”.

Il Savoia ti ha cercato?

No. E ne sono sinceramente dispiaciuto. Come torrese e dopo aver dato tanto alla causa, mi aspettavo almeno un abboccamento. E invece niente, evidentemente non rientravo nei piani della dirigenza. Nessun problema però, ognuno va per la sua strada”.

Un grande feeling con un altro torrese, Pasquale Vitter.

“Con mister Vitter c’è una profonda stima reciproca; lui ha grande fiducia in me ed io penso di averlo sempre ripagato con egual moneta.”

IL PRESENTE – Dalla C sfiorata, agli anni col Savoia, passando per la parentesi di Ercolano.

Il presente si chiama Ardor Casalnuovo.

“Siamo una squadra molto giovane, pecchiamo in esperienza e questo ci costa punti: domenica scorsa, ad esempio, un rigore evitabilissimo ci ha condannati ad una sconfitta immeritata. Puntiamo ovviamente alla permanenza in categoria, impresa difficile ma sfida esaltante”.

Sabato scendi al Giraud.

“Avròcertamente una fortissima emozione. E’ il mio stadio e quella sulle tribune è la mia gente. Adesso però gioco con il Casalnuovo e cercherò di concentrarmi solo su quello”.

Che partita sarà?

“Il Savoia è una corazzata e noi non abbiamo niente da perdere, le nostre chances di far bene sono tutte concentrate in questo”.

Da uomo di calcio, conoscitore della realtà dell’Eccellenza e tifoso del Savoia, cosa manca, se manca, ai bianchi per essere competitivi?

“A mio modesto avviso, l’Ercolano è completo in tutti i reparti e ha una panchina lunga e qualitativa. Il Savoia è molto forte in alcuni elementi ma credo che manchi ancora qualche pedina per poter essere in linea nella lotta promozione. Certamente un centrale di difesa che permetterebbe ad un giocatore importante come Guarro di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità nel suo ruolo preferito di esterno. Sarebbe certamente devastante”.    

(Matteo Potenzieri)





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