GIOIA INFINITA. Verruschi tra aneddoti e speranze La sua magia contro l’Aversa avvicina il Savoia alla salvezza. Per il jolly di Papagni la ‘rivoluzione’ societaria è stata decisiva: “Ora giochiamo con fiducia ed autostima”

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savoia-aversa14-15Quel gol all’incrocio dei pali con una bordata dai 30 metri, la corsa ‘infinita’ sotto la Curva. Venerdì 30 gennaio 2015 sarà una data che resterà per sempre impressa nella mente e negli occhi di Dani Verruschi, il match winner della sfida salvezza contro l’Aversa. Suo malgrado, nel dopo partita, non c’è stata possibilità di ascoltarlo per dargli il giusto riconoscimento alla miglior gara stagionale. Lo facciamo oggi per farlo conoscere ancora meglio anche fuori dal campo. Valori importanti per un ragazzo ‘timido’ e di poche parole che sta rispondendo con i fatti alla fiducia del tecnico.

CHE GIOIA! – Dani, ripercorriamo i momenti vissuti al 40’ del primo tempo di Savoia-Aversa.

“Giulio (Sanseverino ndr) ha crossato, la palla è stata deviata in area ed è arrivata al limite, io sopraggiungevo di corsa e non ci ho pensato su due volte, ho calciato, il resto lo sapete già”.

Verruschi ci racconta un simpatico aneddoto al momento del suo gol.

“Quando la palla si è insaccata sotto la traversa ho sentito che dalla tribuna si levava un ‘oh’ di sorpresa, subito dopo il boato. Che gioia, sono corso verso la curva con i compagni che mi venivano dietro. Tutto troppo bello ed emozionante”.

IL PARALLELO CON PAVIA – Il gol di venerdì è il secondo in assoluto nella carriera del ventiquattrenne fluidificante di Giulianova.

Verruschi fa un parallelo con quel campionato.

“Era la stagione 2011/12 e con quel gol vincemmo una gara molto delicata in un girone di ritorno da record. Avevamo chiuso l’andata a 9 punti. Riuscimmo nell’impresa di raggiungere i play-out e salvarci. Spero davvero che la storia si ripeta quest’anno a Torre perchè ce lo meritiamo tutti”.

Una stagione e tre allenatori, Verruschi è tra i calciatori arrivati in estate. Ha vissuto diverse guide tecniche. Prima Bucaro, poi Ugolotti, per finire Papagni.

Quali le differenze e le similitudini?

“Tutti e tre sono allenatori molto preparati sotto l’aspetto tattico ma nella nostra situazione è ovvio che hanno dovuto operare anche sotto l’aspetto mentale ed in questo mister Papagni ha dimostrato di avere qualcosa in più. I risultati lo stanno evidenziando. Ci ha restituito fiducia ed autostima, adesso scendiamo in campo con la voglia di giocare al calcio, mettendo da parte tutti i problemi. Prima non era così”.

CLIMA NUOVO – La riflessione di Verruschi è molto importante. Per lui la differenza la sta facendo il nuovo clima che si respira.

“Con il precedente amministratore abbiamo vissuto un periodo molto negativo, Bucaro ed Ugolotti hanno risentito di questa difficile situazione. Con il ritorno della proprietà e l’arrivo del nuovo direttore generale le cose sono cambiate. Adesso si parla di calcio e questo per noi è fondamentale. Poi ci sono i tifosi che ci stanno dando un grosso aiuto. Hanno capito la situazione e ci sostengono alla grande”.

LA DEDICA – Come premio per il gol vittoria a Verruschi è stato permesso di portarsi a casa la maglia della partita.

A chi è destinata?

“A me. La conserverò a casa ed ogni volta che la guarderò penserò alla magica serata di venerdì”.

Il jolly abruzzese ha una dedica speciale per il suo gol.

“E’ per mio zio e mio nonno che mi guardano da lassù e mi accompagnano in tutti i passi della vita. Il mio primo pensiero è stato quello di guardare verso il cielo per dedicare a loro il mio gol”.

(Alfonso Caracciolo)





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