IL MELFI. Giovani d’esperienza E’ una delle compagini ‘under’ del torneo. 11 pareggi su 19 gare. Bitetto: “Lavoriamo bene, in alcuni casi puniti oltre i demeriti”

http://www.solosavoia.it/2015/01/08/il-melfi-giovani-depserienza/

Leonardo-BitettoGara senza ‘storia’ quella tra Melfi e Savoia. Le due compagini si sono affrontate una sola volta in Lucania. Questa una delle curiosità che emerge nel nostro appuntamento dedicato all’AVVERSARIO DI TURNO. All’andata, in quel di Frattamaggiore per l’indisponibilità del Giraud, la gara terminò 1-1. Un pareggio che nello score del Melfi è il risultato più gettonato, ben 11 su 19 gare disputate.

I NUMERI – Dei tanti pareggi già abbiamo fatto cenno. Per il resto c’è da dire che il Melfi è a quota 20, alle soglie della zona play out. 16 le reti realizzate, 20 quelle subite. In casa ottenuti 13 punti. Nell’ultimo periodo la squadra lucana sembra un po’ appannata, tanti i punti lasciati sul campo. Nelle ultime cinque gare, ben tre sconfitte.

IL PRECEDENTE (A Cura di Giuseppe Lucibelli) – Pur essendo una società ottuagenaria il Melfi ha incrociato una sola volta i bianchi di Torre Annunziata, nel Campionato di serie D, edizione 1967-‘68. Era il Savoia del presidente Giuseppe Decina, l’ingegnere partenopeo trascinato nel mondo del calcio dal ragioniere Aniello Giordano, segretario del sodalizio torrese in quella stagione e poi segretario, per lungo tempo, del Comitato Regionale della FIGC. Ed un altro giovane dirigente, che pure vivrà momenti di gloria a livello nazionale (LND), muoveva i primi passi in società: Gerardo Gogna. Una stagione esaltante per i colori biancoscudati, un testa a testa serrato con il forte Matera di Quadrello, Busilacchi e Chiricallo fino a poche giornate dalla fine. Condita dal record di imbattibilità di Germano Pietti. Undici partite con la porta inviolata. Soltanto un calcio di rigore, nella gara con la Sessana, interruppe il record a 1053 minuti. Poi la frenata brusca, proprio all’indomani della vittoria conquistata a Melfi il 5 maggio 1968.

Un gol di Nedi regalò l’ultima vittoria stagionale al tandem Spartano-Lopez. Savoia che finisce alle spalle del Matera, a pochi punti dalla serie C.

Riproponiamo il tabellino dell’unico precedente della storia calcistica di Savoia e Melfi, in terra lucana.

MELFI: Lombardi, Rabuzzi, Di Giorgio, Del Santo, Campiello, Lavalle, Landi, Cimara, Calamino, Somma, Vernitti.

SAVOIA: Pietti, Bertossi, Nazzi, Di Mauro, Genisio, Simonaggio, Nedi, Magagnotti, Terreri, Carnevale, Esposito.

Arbitro: Castelli

Marcatore: 53’ Nedi

La compagine lucana vanta un personalissimo record: gioca per l’undicesima stagione consecutiva nel calcio professionistico e quest’anno ha toccato il punto più alto nella sua storia con la partecipazione al campionato di terza serie nazionale, appunto la Lega Pro unica.

Una curiosità: la promozione dalla serie D, nella stagione 2002-‘03, alla serie C2 portava la firma, tra gli altri, di Andrea Chiappini, poi allenatore anche del Savoia sotto la presidenza Matachione.

Era il Melfi di capitan Sciarappa, di Antonio Dell’Oglio e del bomber Gennaro Astarita, tanto per ricordare alcuni protagonisti di quella storica promozione che consentì ai gialloverdi di raggiungere il mondo professionistico da sempre sognato. Da allora i lucani, con una politica fondata sui giovani, non lo hanno più lasciato.

L’INTERVISTA - Ha chiuso giovanissimo una promettente carriera da calciatore, appena ventiquattro anni, per un grave infortunio. Aveva debuttato in B a diciotto anni con il Bari per poi inanellare ben 97 presenze in cadetteria con la maglia dei galletti e della Cavese dove gioca due stagioni. Da allenatore vince due campionati consecutivi con il Manfredonia portando i pugliesi dalla D alla C1 e si ripete a Giulianova dopo un entusiasmante finale play-off opposto al Prato. Guida il Melfi dal marzo 2012 e vanta la storica ammissione dei gialloverdi nella Lega Pro Unica, prima assoluta per la formazione lucana. E’ Leonardo Bitetto (nella foto), esperto trainer della squadra del presidente Giuseppe Maglione.

Mister, possiamo parlare di una prima fase di torneo in linea con le attese?

“Un pò di rammarico per non aver “ottimizzato” qualche pareggio c’è, ma fa parte del naturale percorso di una squadra molto giovane. In generale, però, sul piano delle prestazioni e della curiosità iniziale di vedere come avrebbero risposto gli under in un campionato pieno di insidie come quello di Lega Pro, siamo stati ripagati al meglio”.

Può ritenersi soddisfatto?

“I “grandi”, ed intendo i nostri Caturano, Berardino, Tortori, ragazzi poco più che ventiquattrenni, si stanno confermando atleti di valore riproponendosi ottimamente anche in questa categoria. I giovanissimi, come Dermaku, Pinna, Perina e Guerriera, stanno andando oltre le più rosee previsioni. Vuol dire che abbiamo lavorato bene. Certo, la classifica è quella che è, ma le premesse sono positive e confido in una salvezza tranquilla”.

Undici pareggi su diciannove partite, non sono un po’ troppi?

“In molte occasioni siamo stati puniti da episodi che hanno finito con il penalizzarci al di là degli effettivi demeriti e di prestazioni comunque all’altezza dell’avversario. In ogni caso anche con i pareggi abbiamo mosso la classifica”.

Che tipo di partita vi attendete contro un Savoia in piena emergenza di organico?

“Giochiamo sempre allo stesso modo contro qualsiasi avversario e anche con il Savoia sarà così: pressing alto e organizzazione sono le nostre armi. Sarà una gara avvincente”.

C’è da attendersi qualche novità per la gara di sabato?

“In rosa siamo diciotto e tali resteremo. Aggregherò un ragazzo della Berretti per l’assenza di Pinna che è stato squalificato”.

Un pronostico sul campionato.

“Dico Benevento. E’ la squadra che mi ha maggiormente impressionato”.

Torneo spezzatino, partite in streaming e poca gente allo stadio. Esperimento riuscito?

“Per l’esperienza accumulata, credo si debbano modificare gli orari di inizio delle partite per evitare sbalzi bioritmici; può andar bene giocare in giorni diversi, a mio parere è solo  una questione di adattamento. Sulle poche presenze sugli spalti, credo che non dipenda solo ed esclusivamente dalle dirette via internet o dagli orari: il vero sportivo allo stadio ci va lo stesso. Il fenomeno piuttosto potrebbe anche essere inquadrato nel generale contesto di crisi.”

(Matteo Potenzieri)





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