TERZO TECNICO DI STAGIONE. Le impressioni di Ferrante L’ex attaccante del Torino su Aronica: “Ha cambiato idea in poche ore, una scelta che non capisco”. Riflessioni anche su Chianese e Ferraro: “ Mauro non ha fatto seguire i fatti alle parole. Il nuovo allenatore ha le idee chiare, gioca chi merita, nessuno ha il posto assicurato. Dobbiamo saldare un debito con i tifosi”

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ferranteDal campo alla scrivania, dalle esultanze per i tanti gol segnati in carriera (163) alle problematiche societarie, un passo non facile da compiere che  Marco Ferrante (nella foto) ha fatto con la stessa schiettezza di quando era calciatore. Da dicembre responsabile dell’area tecnica del Savoia ha vissuto in pochi mesi il cambio di tre allenatori sulla panchina. Da Aronica a Chianese, fino ad arrivare a Giovanni Ferraro. Un tour de force che Ferrante ci racconta con parole chiare, senza filtri.

ARONICA Cominciamo da Salvatore Aronica, conosciuto sul campo, da avversario prima ancora che sulla panchina del Savoia.

“Quando arrivai abbiamo ottenuto tre vittorie in quattro gare, sembrava tornato il sereno, poi i due pareggi con Lanusei e Torres nel giro di tre giorni e la decisione della società di cambiare. Nel calcio ci sta, gli allenatori ne sono consapevoli. Probabilmente la decisione non è nata in quei due incontri ma viene da una riflessione che andava avanti da qualche tempo”.

Poi la seconda opportunità per Aronica.

Dopo l’esonero di Chianese il primo pensiero è stato quello di riprendere Aronica perché comunque conosceva i giocatori, ha avuto l’opportunità di riscattarsi. La domenica sera personalmente ho parlato con lui ed era tutto ok, aveva detto di si. Poi l’indomani mattina è cambiato tutto, ha chiesto uno staff tecnico tutto nuovo e non parlo di Compagno o Corcione, che aveva con se la prima volta, ma di tre nuove figure. A quel punto io e la società ci siamo rimasti male perché era una richiesta non giusta. La proprietà si è comportata con correttezza, a loro va il nostro grazie perché vedere un club che paga con puntualità è un’eccezione n questo delicato momento. Lo stesso Aronica ha percepito l’ingaggio fino a marzo compreso. Non è una critica o un attacco, lungi da me, è solo una riflessione su come sono andate le cose. Io ci metto sempre la faccia e pure se non ho costruito la squadra mi sento responsabile dei risultati.  Bello salire sul carro dei vincitori quando si vince e scaricare quando le cose non vanno bene o dimenticarsi le parole dette ad inizio stagione. Per questo il mio imperativo è quello di parlare poco e fare i fatti”.

CHIANESEPassiamo a Chianese, un parentesi di 5 giornate di ‘non‘ risultati nei quali il Savoia ha perso contatto con le prime. Lasciati ben 9 punti per strada.

I numeri lo dicono in maniera impietosa. Chianese ha sicuramente pagato la mancanza di vittorie e forse qualche dichiarazione cui non sono seguiti fatti”.

FERRAROVeniamo a Giovanni Ferraro, il terzo e si spera ultimo tecnico di stagione.

“Non lo conosco personalmente ma il primo impatto è positivo.  Ha esperienza anche in Lega Pro, la società è stata chiara con lui. Qui nessuno ha il posto assicurato, chi merita gioca, sennò è panchina o tribuna”.

LA STAGIONELa distanza dalle battistrada è tanta. Cosa deve fare il Savoia fino al termine del campionato?

“In primo luogo deve tornare l’entusiasmo, ci deve essere voglia di allenarsi, spirito di sacrificio, amor proprio, tutti elementi che purtroppo non c’erano negli ultimi tempi. Abbiamo un debito morale nei confronti dei tifosi, dobbiamo giocare alla giornata poi si vedrà cosa riusciremo ad ottenere”.

(Rodolfo Nastro)





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