DALLO STRETTO. Il diesse Ferrigno: “A Messina si è chiuso un ciclo” Da quando è rientrato in società, i giallorossi non hanno più perso. Abbiamo discusso con lui di Lo Monaco, penalizzazioni, Reggina e play-out.

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ferrignoPartenopeo, quarantadue anni, settantuno presenze in B con Padova e Catanzaro, ma anche la soddisfazione di essere nella rosa della squadra della sua città, quel Napoli del crepuscolo maradoniano ma che ancora annoverava dirigenti del calibro di Perinetti e Pavarese, gente che Fabrizio Ferrigno (nella foto), pur appena diciottenne, osservava con molta attenzione e da cui ha tratto molti insegnamenti affinati poi con Pantaleo Corvino prima e Pietro Lo Monaco poi. E’ lui che quest’estate ha costruito la squadra con un budget di quasi un terzo inferiore a quello speso da Maglione. A SoloSavoia.it il dirigente dei siciliani si racconta e guarda già ai probabili play-out contro il Savoia.

Ferrigno, il presidente Lo Monaco ha dichiarato che a fine stagione lascerà il Messina, e lei?

“Sono in scadenza di contratto e qualche contatto l’ho già avuto. Evidentemente il lavoro intenso dell’ultimo quinquennio è stato apprezzato e se poi arrivasse anche il miracolo di salvare questo Messina, potrei ben dire di aver contribuito ad aver costruito qualcosa di straordinario. Non è detto che debba lasciare per forza ma, se va via Lo Monaco, chi gli subentrerà avrà il diritto di scegliersi i collaboratori che meglio ritiene e potrei non essere tra questi. Ritengo peraltro che si sia chiuso un ciclo”.

Da Reggio Calabria negli ultimi giorni sono partite pesanti illazioni sul vostro presunto disimpegno contro il Savoia. Insomma, in vista dei play-out, meglio il Savoia che la Reggina. Cosa replica?

“Sono solo chiacchiere che lasciano il tempo che trovano e non sono degne di alcun commento. C’è solo l’intento di mettere pressione, inutilmente, dal momento che faremo la nostra parte sul campo come è sempre successo”.

Penalizzazioni comminate, appelli, punti restituiti, Caf, Coni, fallimenti in corso d’opera. Questa Lega Pro ha una credibilità che rasenta lo zero. Cosa ne pensa?

“Una cosa assurda. In tanti anni che vivo nel mondo del calcio da giocatore e da dirigente, è la prima volta che vedo un campionato che si gioca e decide al di fuori del rettangolo verde. A mio parere, il problema grave sta tutto nell’inadeguatezza di chi gestisce il movimento. Non è possibile che con soggetti lautamente remunerati per tutelare l’immagine del campionato e che hanno tutti gli strumenti a disposizione per poter effettuare i dovuti controlli, ci si riduca a questo punto. Non succede in nessun campionato del mondo che a fine stagione abbiamo situazioni ancora in bilico e soprattutto che non si decidono sul campo. Menefreghismo tutto italiano, purtroppo”.

La ventilata riduzione delle squadre di serie C può essere una soluzione?

“A mio parere assolutamente no. Così come a poco serve la regola del minutaggio per gli under. A conti fatti, le poche decine di migliaia di euro destinati a chi ne ha usufruito hanno portato ad una drastica riduzione di presenze sugli spalti per uno spettacolo il più delle volte scadente. Non dico quante partite di tutti i gironi ho visto e quante volte mi sono divertito davvero. Dove sono i Landonio, i De Rosa, i Corona, giocatori che da soli valevano il prezzo del biglietto?”.

Dal suo ritorno il Messina non ha più perso. Possiamo parlare di talismano Ferrigno o c’è dell’altro?

“Diciamo che ho messo a posto un po’ di cose soprattutto nello spogliatoio. Mai come in questo caso gli insegnamenti di Lo Monaco e di quanti in precedenza ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare, sono stati utilissimi. Nel caso specifico, ho lavorato molto sulla psicologia dei ragazzi, li ho fatti sentire importanti. Per me, lo spogliatoio è sacrosanto”.

Ma questo Messina è davvero da play-out?

“Avevamo le potenzialità per salvarci tranquillamente”.

Lo Monaco si è spesso lamentato delle scarse presenze al S.Filippo. Sarà così anche per gli spareggi salvezza?

“Mi auguro che si possa tornare a fare gruppo almeno per i play-out. Negli ultimi tre anni del resto, a Messina ho visto cose difficilmente ripetibili altrove in queste categorie come 15 mila spettatori che ti trascinano in un entusiasmo incontenibile e che ti fanno rendere il doppio di quanto potresti. Probabilmente nella gara di ritorno dei play out potremo vedere tanta gente sugli spalti”.

Magari contro il Savoia?

“Al momento la classifica dice questo, se non accadranno clamorosi sconvolgimenti sarà così”.

(Matteo Potenzieri)





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