PENALIZZAZIONI. Savoia ‘virtualmente’ ultimo I bianchi potrebbero ritrovarsi con 3 o 5 punti in meno in classifica per i mancati adempimenti targati Maglione. Per le inadempienze del 2015, la penalità sarà scontata nella prossima stagione

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palazzi2Savoia a rischio penalizzazione. Dopo il deferimento al Tribunale Federale presso la F.I.G.C. si sono susseguite voci ed ‘anticipazioni’ sulle possibili penalità cui la società andrebbe incontro. Tentiamo di fare chiarezza su questo delicato argomento, regole alla mano.

QUANTI PUNTI? – Il primo dilemma riguarda la quantificazione dei punti che saranno sottratti. Si va da un minimo di tre ad un massimo di cinque. Questo in considerazione del fatto che il Savoia sarà ‘punito’ nel corrente campionato per tutte le inadempienze contestate fino al 31 dicembre 2014, quelle, tanto per intenderci, targate Maglione. I mancati adempimenti dal primo gennaio 2015 saranno comminati nella stagione sportiva 2015/16.

LE CONTESTAZIONI – Passiamo a dettagliare le singole inadempienze. La Procura Federale ha contestato al Savoia due specifiche inadempienze: i mancati versamenti Irpef e dei contributi Inps (ex Enpals). Nessuna contestazione sugli stipendi per il bimestre settembre/ottobre 2014. Oggettivamente si tratta di due ‘mancanze’ così come rilevato dagli ispettori della Co.Vi.Soc. Orbene, bisogna considerare se il Tribunale valuterà il mancato pagamento dei contributi singolarmente o nella sua totalità. Se dovesse intervenire sui singoli mancati pagamenti si registrerebbero 2 punti di penalità: uno per l’Irpef, l’altro per l’Inps. Se invece fossero interpretati in maniera collettiva, alla voce generica ‘contributi’, allora la penalizzazione sarebbe di un solo punto.

NUOVE INADEMPIENZEMolto presto arriverà un nuovo deferimento, sempre relativo alla gestione Maglione. Si tratta delle inadempienza per il bimestre novembre/dicembre 2014. In questo caso oltre a Irpef ed Inps sarà contestato anche il mancato pagamento degli stipendi. Sulla carta sono 3 ‘mancanze’, quindi tre punti ma sempre con il quesito interpretativo se il Tribunale valuterà insieme o autonomamente le mancate contribuzioni. Ecco perché si va da un minimo di tre ad un massimo di cinque.

MESSA IN MORADiverso è il discorso riguardante la messa in mora, operata, al momento, dal solo Di Nunzio. In questo caso la penalizzazione è già compresa nei mancati stipendi ma le conseguenze sono ben più gravi rispetto al semplice fatto sportivo. La messa in mora tecnicamente, se avvalorata, porta ad uno stato di insolvenza della società inadempiente, quindi ad una ‘liquidazione’. Questo il motivo per il quale la proprietà sta cercando in tutti i modi di ottenere il consenso dei calciatori al piano di ristrutturazione del debito. In tal modo verrebbe evitata la liquidazione.

(Redazione)





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