MANCA ATTACCA MAGLIONE. “Ha indebitato il Savoia” Contratti onerosi e badget sforato. La cattiva gestione dell’avvocato napoletano nascosta dalle solite ‘bugie’. Il presidente: “Salviamo il presente, dopo penseremo al futuro”

http://www.solosavoia.it/2015/01/15/manca-attacca-maglione-ha-indebitato-la-societa/

manca15Quirico Manca (nella foto insieme a Nastro) arriva poco dopo le 17 al Giraud, accompagnato da sua moglie Veriana. Lo fa esattamente quattro mesi dopo quel Savoia-Benevento (14 settembre), sua ultima presenza allo stadio. Incontra parte dello staff. Per lui tanti sorrisi e pacche sulle spalle. Il presidente è tornato quasi a togliere il velo di pessimismo e timori che aveva oscurato l’orizzonte Savoia in questi mesi. I giornalisti cominciano ad arrivare alla spicciolata, Manca li saluta tutti, poi si accomoda in sala stampa accompagnato dal neo direttore generale Carruezzo e dal Responsabile della Comunicazione della società Nastro. Si comincia.

NUOVO DIRETTORE GENERALE – Prima di partire con il fuoco di fila di domande, Manca annuncia il ruolo appena assegnato ad Eupremio Carruezzo.

“Da oggi Tony Carruezzo è il direttore generale del Savoia”.

CATTIVA GESTIONE – Manca evita il monologo. Preferisce che siano i presenti a rivolergli le domande.
La prima è quella che si aspettavano un pò tutti.

Cosa è successo il 16 settembre e perché la decisione di allontanare Maglione è giunta solo quattro mesi dopo?

“Mi attendevo questo quesito. Faccio una premessa. Poco dopo quanto accaduto a Lazzaro Luce sono stato più volte tentato di mollare. Poi insieme a Gianluca Marciano ed Orlando Santaniello abbiamo deciso di dare continuità al progetto di Lazzaro, alla sua voglia di riportare il Savoia in C. Abbiamo mantenuto quell’impegno morale nei suoi confronti. Ma poi si è capito che stavamo per entrare in un mondo completamente diverso dai Dilettanti. Il Professionismo ci chiedeva un’organizzazione non solo economica ma anche gestionale cui non eravamo pronti. Così, tramite un nostro consulente ed uomo di fiducia, il dott. De Vita, ho conosciuto Francesco Maglione. In quel momento abbiamo deciso di assegnargli la gestione della società. Ci è stato presentato un budget in sintonia con la nostra capacità di spesa. Poi a fine campagna acquisti la voce ingaggi è aumentata al punto che le previsioni sono state sforate per oltre il doppio. A questo punto sono intervenuto il 16 settembre per porre termine a questa tipo di gestione”.

Poi?

“Maglione si impegnò a sistemare tutto. Si paventò anche la possibilità di un nostro disimpegno totale o parziale con l’ingresso di nuove forze imprenditoriale. Nulla è accaduto in questi mesi, anzi quando gli abbiamo chiesto i conti, lui ha ben pensato di attaccarci in maniera assurda. Ha affermato che la proprietà era in difficoltà economica paventandola sull’orlo di una procedura fallimentare di tipo concordataria, ha detto che la proprietà non ci aveva messo un accendino nel Savoia. Io non solo ho messo l’accendino ma anche diversi pacchetti di sigarette. A questo punto è stato evidente che si è totalmente perso il rapporto di fiducia che legava la proprietà al suo amministratore ed abbiamo determinato la sua revoca dall’incarico il 29 dicembre scorso. Per quanto fatto fino a quel giorno sarà lui a rispondere, dopo c’è il nuovo amministratore Piantoni”.

Altra evidenza della scellerata gestione Maglione i contratti dei giocatori. Manca non dice le cifre ma è categorico.

“Molti contratti sono eccessivamente onerosi, ben al di sopra del tetto massimo di 50mila euro che l’avvocato aveva fissato”.

SOCIETA’ INDEBITATA – Manca non nasconde nulla. Mette tutto sul tavolo evidenziando la montagna di sabbia costruita da Maglione.

“Un’altra affermazione dell’avvocato Maglione ha riguardato l’esposizione debitoria. Ha affermato che lui ha lasciato la società pulita. Non è assolutamente così. Ci sono esposizioni di cui purtroppo non abbiamo ancora contezza perché ad oggi non ci sono stati consegnati i conti della sua gestione. Tra l’altro non abbiamo ancora la piena titolarità dei conti correnti bancari intestati al Savoia. Una banca non ci ha ancora permesso di leggerli. Vi posso garantire che tutte le affermazioni fatte da Maglione lo scorso 18 dicembre relativamente al pagamento di imposte e tasse non corrispondono al vero”.

FUTURO – Tutto ciò non consente e non può consentire di parlare di futuro.

“Quello che conta adesso è il presente. Dobbiamo vedere fino a che punto Maglione ha sforato il budget assegnato. Noi ci impegniamo per quanto concordato ad aprile, per il resto faremo di tutto per tagliare costi e ripristinare una sana gestione. Parlare di futuro adesso non sarebbe corretto. Bisogna affrontare e superare il presente. Il nostro intento è quello di salvarci non solo sul campo ma anche come società perchè solo così daremo continuità. Poi il prossimo anno valuteremo la nostra presenza o meno. Di certo non potremo continuare da soli. Ci vorranno nuovi imprenditori che ci affianchino in tutto o in parte perché solo creando sinergie economiche andremo avanti”.

Eppure Maglione aveva detto di aver trovato diverse cordate pronte ad entrare.

Falso anche questo. Io sono il proprietario ed a me non è stata sottoposta nessuna proposta. Un solo imprenditore era pronto (Cerruti ndr) ma per motivi personali ha desistito. Il resto sono solo chiacchiere. Questo mi consente anche di dire che non mi è proprio piaciuto chi ha scritto di buonuscita riferendosi a qualcosa che io avrei chiesto a possibili nuovi soci. Non ho parlato con nessuno e se lo avessi fatto la mia richiesta avrebbe riguardato un costo di acquisizione che avrei potuto quantificare in 10/100/1000 o anche zero. Ma ripeto Maglione non mi ha portato nessuno. Mi spiace solo che parte della stampa si sia fatta fuorviare dalle sue parole ed abbia affiancato le sue tesi. Adesso mi auguro che sia tutto chiaro. Adesso voltiamo pagina e pensiamo ad unirci tutti insieme per raggiungere l’obiettivo della salvezza”.

(Alfonso Caracciolo)





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