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LA REGGINA. Amaranto a Torre dopo sessant’anni Sei anni fa in serie A, la squadra del presidente Foti è oggi ultima in terza serie. Solo due i punti racimolati nelle ultime otto gare

reggina04-12-2014 – Una delle squadre più antiche del panorama calcistico nazionale contro una ‘nobile decaduta’. Savoia-Reggina potrebbe definirsi con lo scontro tra la storia antica e recente del calcio italiano. Appena sei anni fa gli amaranto erano in serie A, oggi tristemente ultimi in terza serie.  Sarà un AVVERSARIO DI TURNO particolare questa settimana. I calabresi sono in silenzio stampa da settimane. A SoloSavoia.it è stato concesso di poter intervistare Lillo Foti, il presidentissimo della Reggina che però è convalescente da un recente intervento a Villa Stewart a Roma e non ha potuto rilasciare dichiarazioni. “Mi spiace non poter rispondere alle vostre domande, non sono nelle condizioni per farlo”. Queste le uniche parole del numero uno del sodalizio amaranto.

I NUMERIUltimi in graduatoria con 6 punti (in realtà sarebbero 10 se non fosse per i 4 di penalizzazione subiti), gli amaranto rischiano una ulteriore ‘punizione’ in classifica considerando che la Procura Federale li ha ulteriormente deferiti insieme al Melfi.  Di certo è una stagione davvero negativa. Dopo le dimissioni del tecnico Ciccio Cozza è arrivato Pierantonio Tortelli, coadiuvato da Giuseppe Padovano, già secondo di Cozza. Due soli punti nelle ultime otto gare. Per i tre punti bisogna arrivare alla settima giornata con il perentorio 3-0 nel derby di Calabria con il Cosenza. 2 le vittorie complessive, 4 i pareggi, ben 9 le sconfitte.  10 i gol realizzati, 22 quelli subiti. Bomber della squadra è Roberto Insigne, fratello di Lorenzo. La situazione è comunque delicata. La squadra ha anticipato l’arrivo in Campania per cercare un po’ di tranquillità dalla situazione ‘incandescente’ della piazza. Nell’ultima di campionato al ‘Granillo’, il presidente Foti è stato fatto oggetto di dure contestazioni in tribuna.

I PRECEDENTI  (A Cura di Giuseppe Lucibelli) – Sfida numero 17 quella che attende Savoia e Reggina che dopo 60 anni ritorna a Torre Annunziata. Saranno in pochi a ricordarsi quell’ultima sfida giocata al “Formisano. Era il Campionato di Quarta Serie, girone H, stagione 1954-‘55. Il calendario proponeva alla ventottesima giornata il match con la Reggina. La Torrese era sull’orlo di una crisi profonda. Dopo 10 anni stava per cedere nuovamente il posto al Savoia. Due Commissari Straordinari alla disperata ricerca di nuovi capitali da investire nel pallone, Gaetano Bonifacio e Antonio Carotenuto. Secondo Rossi, indimenticato centrocampista dal tiro potente e preciso, annunciato da una coordinazione balistica inusuale quanto terribilmente efficace, svolgeva il doppio ruolo di calciatore ed allenatore. Per un solo punto la Torrese retrocesse ma per ingenti debiti nei confronti della Lega scomparve definitivamente dalla scena calcistica e il “Formisano” chiuse i battenti per cedere il posto alle palazzine popolari. Era il 3 aprile 1955, un gol spettacolare di Antonio Giglio (87’) regalò la vittoria e riaccese la speranza (vana) di una salvezza impossibile.

In tutto sono otto i campionati che hanno determinato l’incrocio tra le due formazioni. Si comincia dalla Prima Divisione, stagione agonistica 1930-’31. Tornarono a Torre Annunziata per indossare la casacca bianca i tre fratelli Giraud, i fratelli Brasile, Pasquale De Nicola, i fratelli Orsini e Omar Cirillo. La Reggina arriva l’8 febbraio 1931, alla sedicesima giornata. In vantaggio i calabresi con un gol di Bertini (34’), pareggia al 90’ Raffaelino Giraud (I).

L’anno successivo il Fascio Sportivo Savoia, guidato dal tecnico livornese Mario Piselli, batte la Reggina con il più classico dei risultati (2-0). Fadda (17’) ed Ernesto Ghisi (I) firmano il primo successo sugli amaranto. Era il 3 gennaio 1932.

Ancora in Prima Divisione il terzo incrocio della serie. La sfida a Torre è in calendario alla ventitreesima giornata, il 18 marzo 1934. Netta affermazione dei bianchi guidati da Giusto Senes, innamorato del modulo britannico. Centro-sostegno incuneato tra i due terzini, interni arretrati a metà campo e in attacco il trio Rizza, Ostromann e Ravizzoli. Calcio spettacolo garantito e poker rifilato alla Reggina. Sallustro II apre le marcature al 10’ poi la tripletta di Dante Rossi stende i calabresi che trovano il gol della bandiera su calcio di rigore trasformato da Bolognesi.

Più largo il successo nel Campionato di Prima Divisione (l’ultimo della storia del calcio italiano), edizione 1934-‘35. Ventunesima giornata, 21 aprile 1935. Il Savoia vince 9-1!!! Tripletta di Giovannino Giraud (III), doppietta di Ravizzoli e Dante Rossi (II), gol di Tricoli e Palazzolo. Cara realizza il gol della bandiera amaranto.

Le due squadre si ritrovano in serie C, nell’immediato dopoguerra. Il Savoia aveva cambiato denominazione in Unione Sportiva Torrese. In cabina di regia c’era il vulcanico presidente Antonio Carotenuto, in panchina l’ungherese Usbek. Senza storia la partita del 14 novembre 1948. La Torrese archivia la pratica con tre gol realizzati in successione da Kaffenig (rig.), Gilbo e Castelli.

Nella stagione 1949-‘50 arriva la prima vittoria della Reggina a Torre Annunziata. Alla quinta giornata, sul campo neutro di Caserta, il 23 ottobre 1949,  Korostolev e Beghi ribaltano il vantaggio siglato da Lenzi. Era la Torrese di Carotenuto e Tofani.

Si registra una sconfitta anche nel Campionato successivo. Alla prima giornata, il 24 settembre 1950,  D’Alconzo espugna il Formisano e mette in crisi le certezze di Rico Colombari, richiamato sulla panchina torrese dopo dieci anni.

(Matteo Potenzieri)

 





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