COVID-19. Il calcio nella mani di C.O.N.I. e Governo Riprendere a giocare o congelare le attuali classifiche le ipotesi sul banco. Ma spunta anche il ‘rischio’ annullamento dell’intera annata con la crisi economica dietro le porte che aprirebbe a numerosi fallimenti e ripescaggi. Sarà soprattutto una decisione politica

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spatafora_malagoI bollettini quotidiani con i quali la Protezione Civile annuncia il numero di nuovi contagiati e deceduti sembra la cronaca di una guerra che tutto il mondo sta combattendo senza colori e bandiere. In questo contesto affrontare l’argomento calcio sembra quasi fuori luogo. Riteniamo però che un commento su quello che è un elemento della realtà che, speriamo quanto prima, possa tornare a recitare il suo ruolo perché significherebbe che l’emergenza è alle spalle, possa costituire un momento di speranza in una ripresa alla normalità. In questo articolo tenteremo di riportare le diverse soluzioni sul futuro dell’attuale stagione calcistica che ovviamente vede interessato anche il Savoia.

REGNA L’INCERTEZZA– Abbiamo tentato di contattare i vertici della L.N.D. che ci hanno risposto con cortesia ma hanno declinato, al momento, una vera e propria intervista perché: “Non ci sono novità, siamo in attesa, in questo momento il calcio passa indubbiamente in secondo piano”. Partendo da questo assunto che ci sentiamo di condividere, abbiamo comunque registrato alcune ‘confidenze’ che riportiamo per giusta cronaca e che nonostante le parole di circostanza evidenziano il totale clima di incertezza che regna in questo momento.

TORNARE IN CAMPOLa volontà è quella di terminare la stagione sul campo, questo per assegnare i titoli senza decisioni a tavolino ed evitare possibili ricorsi e strascichi in tribunale del campionato. C’è il rischio delle porte chiuse perché da quanto espresso dal Governo è molto probabile che dopo il ‘lockdown’ dell’intera Nazione, a fine aprile si possa gradualmente tornare ad aprire qualche attività, le ultime che prevedono l’apertura sono quelle sportive ed i concerti che sono caratterizzate da assembramenti. Ci sarà però da capire quando il confinamento terminerà e quando sarà possibile scendere sul terreno di gioco. Questa resta l’ipotesi più ‘ottimistica’ perché non comprometterebbe la stagione in corso.

CAMPIONATO ‘CONGELATO’ – Qualora le autorità non autorizzassero la ripresa dei tornei sul tavolo ci sarebbero due ipotesi. In prima istanza il campionato sarebbe congelato e questo potrebbe portare a cristallizzare la classifica attuale ed assegnare i titoli, ciò però precluderebbe gli spareggi promozione e salvezza previsti dalla B in giù.

ANNULLAMENTO CAMPIONATO – La seconda ipotesi sarebbe quella di annullare totalmente la stagione e ricominciare a settembre con le stesse squadre del campionato 2019/20. Nel caso del Savoia si ricomincerebbe nel girone ‘I’ con il Palermo. Non c’è dubbio che nelle ultime due ipotesi nascerebbero concreti rischi di ricorsi per le tante squadre che si vedrebbero danneggiate.

RISCHIO FALLIMENTO E RIPESCAGGI – Elemento non di secondo piano sarà quello del concreto rischio che molte società potrebbero non essere nelle condizioni di iscriversi ai campionati. Ciò nascerebbe dalla crisi economica figlia dell’emergenza sanitaria che ha bloccato l’intera filiera economica del Paese. In questo contesto gli imprenditori, che hanno finora speso tanto nel mondo del calcio, specie quello minore dalla C in giù, tanto per intenderci, potrebbero far saltare il banco. Si aprirebbero così scenari davvero ‘strani’ nei quali potrebbero ritrovarsi nelle serie superiori squadre di campionati inferiori che hanno però conservato una solidità economica tale da consentire la continuità del calcio, si assisterebbe a tante domande di ripescaggio. A questo stanno lavorando ad esempio a Palermo ma, sotto traccia, anche a Torre Annunziata e a Messina.

LA DECISIONE – In ogni caso a decidere non sarà la Lega di serie A, quella di B o la L.N.D. Il destino del calcio italiano sarà assunto dalla F.I.G.C. su disposizioni del C.O.N.I, sentito il Governo (nella foto il ministro Spadafora con il presidente del C.O.N.I Malagò) cui è demandata la competenza finale. Pertanto le diverse prese di posizione dei vari Gravina, Balata, Ghirelli, Dal Pino, Sibilia, al momento sono solo aria al vento. A decidere sarà la politica. Di certo in tanti dovranno fare un deciso passo indietro e confrontarsi con la realtà che nascerà dopo il termine dell’emergenza Covid-19.

(Redazione)





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