IL NEO ALLENATORE. Parlato: “A Torre progetto ambizioso” Il tecnico ufficializzato questo pomeriggio vanta quattro promozioni dalla D alla C. La sua filosofia di gioco: “Sono un pragmatico, il bel gioco lo lascio agli altri, per me contano i punti”. Già sono chiare le idee sulla squadra: “Partiamo da under omologati poi penseremo agli over 4 stagioni”

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parlato_mazzamauroIl Savoia ha le idee chiare. Lo ha dimostrato il primo ‘colpo’ piazzato dalla dirigenza che ha subito chiuso il discorso panchina dopo l’addio a Campilongo, individuando e chiudendo nel giro di qualche giorno la trattativa con Carmine Parlato (nella foto con il patron Mazzamauro).

CURRICULUM VINCENTE – Parlato, napoletano doc, ha 49 anni ma conta un curriculum da allenatore di tutto rispetto. Quattro le promozioni dalla D alla serie C con Rovigo, Pordenone, Padova e Rieti, uno scudetto di quarta serie vinto nella stagione 2013/14 la stessa che vide la promozione del Savoia di Luce.

TRATTATIVA LAMPO – Poco dopo la firma sul contratto che lo legherà ai bianchi per l’annata che sta per iniziare Carmine Parlato ha concesso una lunga intervista al nostro portale.

L’accordo con il Savoia è stato fulmineo?

“Direi cotto e mangiato. Non appena ho avuto la sensazione che la dirigenza del Savoia credesse fortemente in me con una frequenza superiore agli altri non ho avuto alcuna esitazione ad accettare”.

Per lei, nonostante sia napoletano, è la prima esperienza su una panchina del sud.

“E’ vero e sono fiero di accomodarmi su quella del Savoia. Questa è un piazza importantissima, c’è passione vera si respira calcio. Non vedo l’ora di cominciare per confrontarmi con i tifosi che sono certo ci accompagneranno durante tutta la stagione. Nel passato da calciatore avevo sempre affrontato il Savoia da avversario e lo stadio di Torre aveva qualcosa di speciale, la sua tifoseria anche in trasferta era unica. Finalmente l’avrò dalla mia parte”.

OBIETTIVI – Il Savoia ha scelto un allenatore vincente per una stagione vincente.

Ne è consapevole?

Non sarei venuto se non ci fosse stato un progetto ambizioso. Ma non è il curriculum a fare l’uomo, a fare l’allenatore. E’ il campo il vero arbitro. Io infonderò la mia voglia di vincere dal primo giorno perchè dobbiamo guadagnarci tutto quello cui vogliamo ambire, nessuno ti regala niente”.

FILOSOFIA DI GIOCO – A guardare bene mister Parlato la somiglianza con il grande pittore fiammingo Vincent Van Gogh è notevole. Non a caso i colleghi delle squadre finora allenato lo definivano il ‘Van Gogh della panchina’

Mister il famoso pittore era un esteta, amava il bello. Il suo Savoia sarà bello o penserà alla concretezza?

“La mia filosofia di gioco è semplice. Ci sono due porte, una devi difenderla, l’altra devi attaccarla. Il fine è fare almeno un gol più dell’avversario. Io sono un pragmatico, bado all’essenza, il divertimento sta a Gardaland. Detto questo è ovvio che durante una gara potrebbero esserci diverse occasioni d’attacco ma ci saranno anche partite risolte da un unico tiro vero verso la porta. Per me contano i punti”.

LA SQUADRA – Parlato ha già tracciato le linee guida del Savoia che verrà. Ovviamente non può svelarci i nomi ma le idee sono chiare.

Bisogna individuare i giovani giusti, quelli dotati di personalità e temperamento per giocare in una piazza come quella di Torre Annunziata, io dico che ci vogliono ragazzi omologati. Individuati i giusti under, per gli over vorrò uomini che sapranno adattarsi, tipo 4 stagioni. Resta comunque l’ottimo lavoro fatto da Sasà Campilongo al quale va il mio saluto”.

(Rodolfo Nastro)





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