SI CHIUDE IL 2018. Un anno di Savoia La serie D conquistata con Nuzzo dopo tre anni di sofferenza in Eccellenza, la vittoria della Coppa Italia regionale, il cambio alla guida del club con l’avvento del duo Mazzamauro-Annunziata

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2018Il 2018 appena concluso è stato sicuramente un anno positivo per il Savoia. Dopo 3 stagioni di sofferenza nell’Eccellenza campana, Nuzzo, ‘accompagnato’ nel suo viaggio dal diesse Mennitto e dal diggì Pannone, hanno riportato la serie D a Torre Annunziata. Quarta serie che attualmente stanno portando avanti i presidenti Mazzamauro ed Annunziata in una sorta di ‘staffetta’ al comando del club che si auspica possa essere foriera di successi e solidità. Ma costruiamo l’anno appena trascorso con i momenti più salienti.

SAVOIA IN D – Quando nel luglio 2017 l’allora presidente della Frattese postava sul suo profilo facebook una frase che lasciava intendere un suo disimpegno da Fratta per approdare a Torre Annunziata, si capì che era la svolta. Le pessime gestioni di Todisco, Altea, Battiloro e quella appena ‘tentata’ da Franco, lasciavano il posto ad un progetto di risalita autentico. La prima scelta del neo patron fu quella di confermare sulla panchina Franco Fabiano. Da lì la ricostruzione di una squadra fatta da giocatori di spessore ed uomini di valore. Gallo, Esposito, Fava, Liccardo, Caso Naturale, Di Paola, Sardo, Di Girolamo, De Rosa, solo alcuni nomi di una compagine da record capace di stravincere il campionato in anticipo, stracciando la concorrenza dell’Afragolese e di completare la supremazia regionale battendo in finale di Coppa Italia il Nola. Un tripudio di successi, di gioia che ha restituito al popolo torrese la voglia di cimentarsi con il calcio che conta.

MAZZAMAURO – Nonostante Nuzzo non avesse espresso l’intenzione di lasciare, poco dopo la fine del campionato è entrato in scena Alfonso Mazzamauro, presidente dell’Ercolano, reduce da un’ottima stagione in D. La voglia dell’imprenditore napoletano di cimentarsi con la piazza di Torre Annunziata era matura. Dopo un tentativo non andato a buon fine di qualche anno prima, stavolta c’era la possibilità di trasferirsi a Torre Annunziata. L’accordo con la vecchia proprietà viene trovato nel giro di pochi giorni. Il titolo dell’Ercolano (ex Atletico Vesuvio) arrivava a Torre. La prima mossa del nuovo presidente è stata quella di restituire alla gloriosa casacca biancoscudata un nome storico. E’ nato così l’U.S. Savoia 1908. La maglia, scelta dai tifosi, porta con se il logo per festeggiare i 110 anni dalla fondazione. Alfonso Mazzamauro in questa avventura ha portato con sé tutta la cabina di regia che era con lui ad Ercolano. Il co-presidente Annunziata, i vice Renato e Ciro Mazzamauro, il diesse Mignano, unico volto nuovo il direttore generale Giovanni Rais. In panchina confermato Gigi Squillante. La squadra composta in parte dai fedelissimi di Ercolano più volti nuovi per creare un gruppo omogeneo in grado di ben figurare al Giraud.

IL CAMPIONATO – L’esordio in campionato non è esaltante: secca sconfitta a Picerno (2 a 0) contro la squadra che poi guiderà la classifica. Per attendere il primo successo bisogna attendere la terza giornata contro il Pomigliano. Il Savoia sale in classifica ma le sconfitte interne con Taranto e Cerignola mettono a rischio la panchina di Squillante.  La società chiede all’allenatore 7 punti nelle successive tre gare. Arriveranno ed il Savoia continua a macinare gioco e punteggio con 7 risultati utili di fila che lo portano a ridosso dei play-off.

CAMBIO IN PANCHINALa sconfitta di Fasano (2 a 0) ed il pari interno nell’ultima dell’anno contro la Gelbison (2 a 2), condannano Squillante. Mazzamauro decide per l’esonero ed il cambio tecnico. Il giorno successivo viene ufficializzato Sasà Campilongo, allenatore navigato che era già stato puntato dal patron ad inizio stagione. Il neo tecnico potrà contare su tre importanti rinforzi nel mercato di dicembre: Diakite, Ayina e Costantino, cui vanno aggiunti ottimi elementi della squadra juniores. La ripresa del campionato è fissata per il 6 gennaio. Al Giraud (che dopo dovrebbe chiudere i battenti per i lavori necessari alle Universiadi 2019) arriverà la capolista Picerno. Subito una prova del nove per un allenatore che non ha paura di niente e nessuno.

(Redazione)





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