IL NOLA. Al Giraud torna da ex Gennaro Esposito 41 gol in due stagioni con la casacca bianca, poi l’approdo nella città dei Gigli: “Mi aspettavo una chiamata dal Savoia ma ora penso soltanto alla mia nuova squadra. Non baderemo a difenderci, Cerignola e Taranto le favorite per la vittoria finale”

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esposito_1Ha vissuto l’effimera ebbrezza dell’esordio in serie B – subentra a Floro Flores in un Napoli-Genoa da brividi per gli azzurri che si salveranno solo all’ultima giornata – si afferma in Umbria dove in due stagioni di quarta serie, tra Orvietana e Spoleto, mette a segno ventisette reti in sessanta partite. Ha giocato in importanti club della Campania come Benevento, Turris, Casertana, Cavese e naturalmente Savoia. Gennaro Esposito (nella foto), appena l’anno scorso in maglia bianca e che domenica ritroveremo da avversario con il Nola.

41 GOL A TORRE ANNUNZIATA – Quarantuno gol negli ultimi due campionati a Torre Annunziata. Ti saresti aspettato una telefonata dalla nuova società?

Sinceramente si, anche solo per dirmi che non rientravo nei piani tecnici. Ma è una cosa che non mi ha meravigliato più di tanto; sono da troppo tempo in questo mondo per non sapere come vanno certe cose”.

il tuo presente è il Nola. A guardare la classifica, si può dire che anche voi state pagando lo scotto della matricola?

“Affermativo. Siamo partiti fortissimo con l’esordio vincente in campionato ed il passaggio di turno in Coppa battendo l’Avellino; con molta probabilità, a livello inconscio, ci siamo gasati perdendo di vista il fatto che per dare continuità ai risultati occorre sempre grande determinazione e concentrazione massima. E fatalmente siamo incappati in passi falsi. Per fortuna, con l’ampliamento della rosa grazie ai nuovi acquisti, dopo l’inevitabile rodaggio abbiamo raggiunto un certo equilibrio che si sta traducendo in risultati positivi”.

NUOVO ALLENATORE – Avete patito anche un cambio di allenatore: via Liquidato, ecco Di Sarno. Cosa è cambiato per te?

“Molto dal punto di vista umano. Ero particolarmente legato al mister come altri compagni. So che si è speso parecchio per caldeggiare il mio ingaggio. Tuttavia, pur nel dispiacere per il suo allontanamento, siamo professionisti e ci siamo subito adeguati ai dettami di Di Sarno”.

Per gli esperti, il girone H è uno dei più difficili dell’intera serie D. Confermi questa tesi?

“Certamente. Basta vedere le rose per capire subito che non ci sono squadre materasso e che tutti sono attrezzati per perseguire con tenacia l’obiettivo fissato dalle società sia esso la promozione che la salvezza”.

LE FAVORITE – Una tua ex squadra è tra le favorite per la promozione: cosa pensi del Taranto? E del Cerignola che pure avete affrontato?

La società rossoblu ha allestito una squadra interessante e può vantare un pubblico ed una tifoseria che ha poco a che vedere con questa categoria. Possiamo dire che a Taranto c’è più pressione ma la squadra ha un suo gioco ed è senz’altro da annoverare tra le papabili alla promozione. Il Cerignola, invece, ha una rosa forse più importante, basta vedere gli uomini che compongono l’attacco, e dunque si basa più sull’estro del singolo. Nessun dubbio che le favorite per la C siano loro”.

NESSUN RIMPIANTO – Hai qualche rimpianto per la tua carriera?

“Direi di no, forse potrei provare qualche rammarico per qualche scelta fatta in gioventù, ma in generale va bene così”.

FUTURO – Nel tuo futuro c’è una panchina o una scrivania?

Il mio futuro si chiama Savoia-Nola. Ma è certo che devo iniziare a pensarci seriamente e nutro qualche dubbio sul fatto di restare in questo mondo che è zeppo di incertezze che non sono il massimo per chi ha una famiglia e dei figli come me. Non nascondo però che mi piacerebbe seguire le orme di Fava Passaro, che ancora gioca e si diverte a oltre quarant’anni”.

20 SQUADRE – Nella tua carriera ho contato più di venti squadre. Perché tanto girovagare?

“In tutta franchezza non lo so. Posso solo dire che non sono state mai scelte di tipo economico. Non ho mai badato a questo aspetto. Adesso che ci penso, ecco, questo forse può essere un rimpianto: forse avrei dovuto essere maggiormente attento da questo punto di vista. In genere, comunque, sono stato bene dappertutto e guarda caso, l’unico club dove mi sono fermato due anni è stato proprio il Savoia”.

IL DERBY DEL GIRAUD – Domenica si incontrano due squadre dallo stato d’animo diametralmente opposto. Il Nola scenderà al Giraud per giocarsela o assisteremo ad una difesa ad oltranza?

Non siamo una squadra nata per difenderci, non lo sappiamo fare e non cominceremo certo a Torre. Cerchiamo di fare il meglio possibile, vale a dire sempre un gol in più dell’avversario. Al Giraud non sarà diverso”.

(Matteo Potenzieri)





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