UN’ANNATA STORICA. Il pagellone di fine stagione E’ stato l’attacco il reparto più decisivo nella cavalcata verso la D, con Caso Naturale incoronato re dei bomber con i suoi 27 centri. Difesa quasi imperforabile, centrocampo di qualità e quantità. Ma i complimenti vanno estesi anche a Fabiano ed a tutto lo staff tecnico-dirigenziale

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savoia_campione_17-18A pochi giorni dal termine della regular season che ha decretato il Savoia come protagonista assoluta dell’Eccellenza campana (nel girone ‘B’, sabato prossimo alle ore 16, ci sarà lo spareggio al ‘Partenio’ tra Sorrento ed Agropoli), nonostante nella domenica del ringraziamento alla squadra con Coppa e medaglia si sia registrato l’ingiustificata assenza del presidente del Comitato Regionale campano Salvatore Gagliano che, dopo l’autogol a seguito dei fattacci di Afragola, ha preferito snobbare il Giraud ed i suoi tifosi, per noi è arrivato il momento del pagellone di fine anno, una sintesi per reparto e per singoli di quanto mostrato sul campo in un’annata che ha fissato il record assoluto di gol nella storia biancoscudata a 130.

DIFESA 9 – Un reparto quasi imperforabile, con appena 24 reti subite, per lo più giunte nelle ultime gare a promozione ormai acquisita. Sardo (8,5) e Riccio (9) si sono dimostrati determinanti. Il primo dal momento in cui Fabiano con una scelta illuminata ha deciso di schierarlo in retroguardia; l’ex Portici si è confermato un vero jolly agendo sia in fase di copertura che di proposizione della manovra, 4 gol il suo score di reti. Per Riccio, alla terza esperienza a Torre Annunziata, si è trattato del campionato della consacrazione. Non ha sbagliato nulla andando anche in gol 3 volte, niente male per uno stopper. Scorrendo gli altri componenti, Allocca (7) e Di Girolamo (7) si sono alternati in stagione anche a causa dei due infortuni che hanno colpito il secondo tenendolo fuori per molto tempo. Sull’out sinistro Fabio Del Prete (7,5) dopo un inizio ‘titubante’ è cresciuto gara dopo gara sia sotto il profilo del gioco che comportamentale, mettendo da parte le proteste contro gli arbitri e trasformando questa caratteristica in grinta. Poco spazio per altri difensori come Panico, Palumbo, Mottola e Liguori. Discorso a parte va fatto per i tre portieri che si sono alternati tra i pali. Pezzella (8) è quello che ha giocato di più e che ha praticamente ‘spodestato’ D’Aquino tra i pali grazie alla grande prestazione dell’andata contro l’Afragolese. Da quel momento è diventato con merito il titolare. D’Aquino (6,5) ha accusato qualche indecisione di troppo nonostante si sia reso protagonista di parate di rilievo. Infine Gallo (9). Poche volte è stato chiamato in causa per questioni di obbligo di ‘under’, ma quando Fabiano lo ha schierato si è reso protagonista. Su tutti i rigori parati al Nola nella finale di Coppa Italia che hanno permesso ai bianchi di vincere il trofeo tricolore. In quell’occasione il nostro voto al numero uno biancoscudato fu 10.

CENTROCAMPO 8,5 – Il reparto si è basato di due indiscussi fuoriclasse: Liccardo (9) e De Rosa (8,5), calciatori di serie superiore che meritano pienamente la riconferma. L’ex Frattese è risultato implacabile sui calci da fermo e assist, da quando Fabiano lo ha messo al centro della mediana non ce n’è stato per nessuno. Per De Rosa un crescendo continuo fino a diventare pedina inamovibile nello scacchiere torrese. Entrambi hanno arricchito lo score di gol della squadra. Per De Rosa 4 realizzazioni, 2 per Liccardo. Il terzo di centrocampo è stato un under. Nel ruolo si sono alternati Pappagoda (7), Palmieri (6,5) e Simone Del Prete (7). A completare il reparto Abbatiello.

ATTACCO 9,5Il settore più decisivo nella cavalcata dei bianchi verso la ‘D’. I 130 gol tra campionato e Coppa la dicono lunga sulla prolificità di un reparto che ha visto in tutti i suoi componenti uomini di classe assoluta. Caso Naturale (10) è il giocatore che merita il voto più alto in assoluto con i suoi 38 gol (27 in campionato), si è fregiato del trono di re dei cannonieri del girone. Non è stato un caso se è stato proprio lui a siglare la centesima marcatura stagionale (la spettacolare rovesciata contro la Sessana) e la 128a (nell’ultima di campionato contro il Casoria) per superare il precedente record di 127. A seguire una standing ovation la meritano Esposito (9), vice cannoniere della squadra con 15 reti all’attivo (per tutti stiamo parlando solo del campionato), una serie quasi infinita di assist, uomo ovunque per Fabiano che ha sempre potuto contare sulla sua generosità. Fava Passaro (9) nonostante 41 anni ha dimostrato di avere freschezza fisica e mentale da vendere. Il capitano nella prima parte di stagione è stato quasi sempre titolare, poi col passare delle giornate ha lasciato il posto all’amico Esposito in una staffetta continua. Per lui 8 le marcature. L’altro protagonista del reparto è stato Antonio Di Paola (9,5). Tantissime le giocate di fino, colpi da biliardo come la sensazionale marcatura alla Frattese con un tiro a rientrare da posizione defilata alla Insigne. Calciatore dotato di estro e fantasia che ha saputo mettere al servizio della squadra. 12 le reti siglate che lo collocano al terzo gradino nella classifica marcatori di squadra. Arenella (6) giunto nel mercato di dicembre ha giocato poco. Completa il reparto Galizia (7) chiamato a sostituire Caso Naturale o Di Paola durante le gare, 7 le sue reti.

LO STAFF 9Per Fabiano un bel 10. Il suo è stato un vero e proprio capolavoro. Nuzzo, Mennitto e Pannone (10 a tutta la dirigenza)gli hanno messo a disposizione una Ferrari e lui l’ha condotta con sagacia e grande umiltà fino alla fine, confermando la pole position di inizio stagione e stravincendo il suo gran premio. Bravissimo. Ha letto le gare con l’arguzia della sua esperienza, ha saputo cambiare modulo passando dal 4-2-1-3 al 4-3-3 spostando Sardo in difesa e Liccardo al centro della mediana, con Di Paola e destra nel tridente offensivo, tre mosse che si sono rivelate decisive. I giocatori lo hanno considerato come un padre per il grande clima che è riuscito a creare all’interno dello spogliatoio nel quale non è mai emersa una voce fuori dal coro. Un bravo va anche ai suoi più stretti collaboratori come Tony Barbera, Tommaso Bianco, Amedeo Petrazzuolo e Giovanni Tanzillo. Giusta menzione anche per il mitico Andrea Vecchione, per il medico sociale, i magazzinieri ed un plauso speciale al team manager Dino Nardiello che ha sempre ‘protetto’ i suoi ragazzi da vero uomo di sport.

(Redazione)





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