Sasà Sibilli è l’unico dei suoi a scendere in sala stampa. Brucia troppo la sconfitta, lo si capisce dal volto cupo del giocatore di maggior esperienza della squadra.
Il centrocampista, anche a parole, mette fuori tutta la sua grinta per un ‘difesa d’ufficio’ di una prestazione che non è stata per nulla esaltante.
“Abbiamo perso a testa alta, giocando ad una sola porta e loro hanno pensato soltanto a difendersi dopo aver trovato il gol”.
Nel computo delle occasioni il Savoia è andato al tiro solo due volte.
“Il loro gol ci ha tagliato le gambe ma non ci siamo persi d’animo, non era facile sfondare la loro strenua difesa anche perché chiudevano molto bene tutti gli spazi e spresso raddoppiavano nelle marcature”.
Una delle note stonate è stata proprio la sua espulsione. Un’ingenuità bella e buona.
“Nell’occasione avevo visto Ruscio che stava compiendo un intervento duro, se solo mi avesse toccato sarebbe stato espulso, invece è riuscito a sfiorare il pallone ed il fallo l’ho commesso io. Detto questo, pur non volendo accampare alibi, devo dire che oggi l’arbitro ci ha penalizzati perché non ha applicato lo stesso metro per episodi simili. Proprio Ruscio ha commesso una serie di falli da cartellino giallo ed è stato sempre graziato. Noi non appena facevamo un intervento venivamo ammoniti”.
Sibilli invita a guardare avanti.
“Una sconfitta ci può stare, faremo tesoro di quanto non è andato in questa gara e ripartiremo, il campionato è lungo e noi abbiamo ben chiaro il nostro obiettivo finale. Lo ammetto, sono arrabbiato, quando si perde non si ha sangue nelle vene. Abbiamo fatto il possibile con una prestazione non da buttare, ribadisco i miei complimenti al Portici che si è difeso benissimo”.
(Giovanni Caracciolo)
