FERRARO ATTACCA. “Maglie del Ponticelli? Una pagliacciata!” L’ex dg commenta la vigliaccata del patron poi chiarisce: “La sede del Savoia è Torre Annunziata, bisognerà per regolamento giocare al Giraud”. Su Todisco: “Ha gestito il club come un giocattolo”

http://www.solosavoia.it/2016/01/17/ferraro-attacca-maglie-del-ponticelli-una-pagliacciata/

ferraro6“Le maglie indossate ieri ad Ischia? Una pagliacciata, l’ennesima di Todisco”. Parte subito forte Felicio Ferraro (nella foto), l’ex direttore generale dei bianchi che, commentando la scelta del patron di far scendere in campo l’O.P. Savoia con la seconda divisa del Ponticelli, legge l’ultima ‘vigliaccata’ dell’avvocato napoletano come una mossa ”senza né capo, né coda”.

LA CASA DEL SAVOIA – Ferraro, regolamento federale alla mano, chiarisce il suo pensiero.

La sede sociale dell’O.P. è Torre Annunziata e per due anni non potrà essere modificata. Pertanto il gesto di ieri è solo l’ennesima brutta figura di Todisco. Al massimo potrà disputare qualche gara a Cercola ma la casa del Savoia è il Giraud. Al Comitato Regionale adesso c’è un commissario, una persona seria, quindi nessun giochetto di palazzo si potrà fare. Giunti massimo alla terza partita ‘casalinga’ non a Torre, Todisco sarà invitato formalmente a far giocare la squadra al Giraud”.

Ma ormai il presidente è inviso a tutti.

“E’ vero e questo sarà il problema. A quel punto bisognerà vedere se la gente vorrà nuovamente accogliere quella squadra che ormai non ci rappresenta e se lo stesso sindaco riaprirà le porte dello stadio. Credo che Todisco sia entrato in un tunnel senza via d’uscita”.

LE CONTESTAZIONI – La motivazione dell’ordine pubblico non tiene.

“E come potrebbe. Non sono stati certo i giocatori o lo staff a ricevere presunte minacce. Lui ha forzato la mano con un esposto in Procura ma alla fine soltanto lui ha ricevuto la contestazione a seguito di tutto quello che aveva fatto prima”.

Un Todisco davvero permaloso.

“E non poco. Da sempre i presidenti sono stati oggetto delle proteste della tifoseria quando le cose non andavano per il verso giusto. Ricordo Moxedano, Pasquariello, Giannatiempo, tanto per fare qualche esempio, eppure nessuno di loro si è mai sognato di scappare da Torre portando con se la squadra”.

I SOCI TORRESI – Uno dei punti su cui Todisco ha portato avanti la sua ‘difesa’ ha riguardato i soci torresi che lo hanno lasciato solo.

Ferraro chiarisce questo delicato argomento.

“Quando Todisco arrivò a Torre incontrò la cordata locale e subito affermò che voleva il 100%. Poi face un passo indietro dicendo che era pronto a rilevare il 51% ma con una condizione, ovvero che tutta la gestione tecnica sarebbe stata di sua competenza. A questo punto con una squadra fatta da Todisco, con accordi economici concordati tra lui e i calciatori, i torresi si sono dovuti per forza mettere da parte perché le scelte erano di un altro che però pretendeva i soldi dai soci. Troppo comodo, troppo facile”.

IL GIOCATTOLO SAVOIA – Ferraro rivendica le scelte sui giocatori.

“La verità è che ognuno di loro ogni giorno portava qualcuno. Todisco ingaggiava giocatori, amici suoi facevano lo stesso, Arpaia pure. Clamoroso in tal senso i casi Guadagnuolo e Polverino portati da Arpaia e poi cacciati da Todisco con tanto di impegni economici già assunti. Il Savoia era diventato un giocattolo per pochi. Da parte mia ho portato 4/5 giocatori ma con costi nettamente inferiori ai loro”.

Eppure lei rivestiva il ruolo di direttore generale. Non poteva metterci un paletto?

“Ci ho tentato, ma è stato tutto inutile. Se ancora oggi il signor Arpaia parla ancora e qualcuno gli dà anche diffusione siamo alla frutta. Continua a definirsi titolare di quote. Ma di che parliamo. Il Savoia è una società dilettantistica e non ci sono quote che rappresentano un capitale che non c’è”.

GLI ERRORI – Ferraro si prende comunque la sua buona dose di responsabilità.

“Ammetto di aver commesso un grande errore, quello di essere uscito troppo tardi. Già a settembre dovevo farmi da parte. Invece qualcuno mi ha invitato a restare per cercare di sistemare le cose. Ma con Todisco ed i suoi non è stato possibile. Lo dimostra l’attuale diggì Improta, che nonostante abbia tanta esperienza, non è certo riuscito a dare organizzazione alla struttura, anzi il palazzo sta crollando dalle fondamenta”.

LA STOCCATA A SOSA – L’ex direttore generale conclude la sua lunga intervista parlando anche della scelta tecnica di ingaggiare Sosa al posto di Grimaldi.

Un gravissimo errore. Grimaldi è un allenatore di spessore, competente e con esperienza. A dicembre sarebbero bastati tre innesti, uno per reparto ed avremmo potuto dire la nostra in campionato. Invece si è voluto sconvolgere l’ordine di natura, mandando via Grimaldi per prendere Sosa la cui gestione tecnica è sotto gli occhi di tutti”.

(Redazione)





Lascia un commento

I NOSTRI PARTNERS