POST GARA. Sosa: “Era la partita della vita” Il tecnico ringrazia i suoi per la prestazione poi si innervosisce quando si parla dell’eliminazione dalla Coppa e del suo possibile esonero dimostrando poca esperienza da allenatore

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sosa8“E’ la vittoria più importante, i ragazzi hanno capito che questa era la partita”, esordisce così Roberto Sosa in sala stampa. Il tecnico rompe il silenzio di ieri portando i tre punti in dote. Probabilmente alla luce degli accadimenti di questa settimana, con Todisco che lo ha voluto tenere sulla panchina nonostante altra parte della dirigenza spingesse per l’esonero, la vittoria sull’Isola di Procida è la più importante proprio per l’allenatore che almeno potrà trascorrere le festività natalizie senza la mannaia dell’allontanamento.

LA PARTITA DELLA VITA – La prima parte della conferenza dell’ex tecnico del Sorrento è tutta dedicata al successo sugli isolani.

“Oggi abbiamo rivisto la luce, abbiamo sofferto con l’uomo in meno ma abbiamo messo in campo carattere e determinazione. Meglio nel primo tempo dove abbiamo avuto più occasioni, nella ripresa abbiamo tenuto”.

Sosa continua a puntare sull’aspetto motivazionale. Al gol di Majella tutti ad abbracciarlo, a fine gara è lui che si avvicina ad ogni giocatore per abbracciarli.

“Ho voluto motivare i calciatori cercando di trasmettere loro che questa era la partita più importante della mia vita da quando siedo su una panchina. Il nostro obiettivo è quello di restare tra le prime, ringrazio i ragazzi che hanno dimostrato di saper sudare la maglia. Durante la sosta ci dedicheremo al lavoro fisico”.

IL NERVOSISMO DI SOSA – Finisce qui la parte ‘tranquilla’ della conferenza, inizia quella nella quale il tecnico tenta di difendersi attaccando gli altri.

Mister, dall’eliminazione di Portici ad oggi com’è stata la sua settimana?

“Tranquilla, da parte mia non ho mia non ho mai avuto problemi. In questi giorni ho letto di tutto e di più. Dal duo in panchina al fatto se ci fosse o meno sintonia con Miserini. Lui è il responsabile dell’area tecnica, io sono l’allenatore, punto e basta!”.

Eppure è innegabile che a Portici qualche dirigente presente sugli spalti, proprio alle spalle della sua panchina, abbia chiesto durante il match che lei si facesse da parte.

“Davvero? Io non ho sentito niente, ditemi i nomi”.

E che fosse sull’orlo dell’esonero con Miserini pronto a prendere il suo posto?

“Non so nulla neanche di questa cosa, nessuno mi ha contattato. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Miserini. Qualcuno forse vuole diventare famoso sfruttando il mio nome”.

Una difesa che non mantiene ovviamente perché Sosa dimostra di non riuscire a tenere le pressioni che ha vissuto sicuramente da calciatore in una piazza come Napoli. Da tecnico ha ancora tanta strada da fare e non ammettere la realtà dei fatti, con Miserini suo ‘tutore’, è poco edificante e lontano dall’effettiva realtà. A confermare le strampalate giustificazioni dell’allenatore il mancato intervento del presidente Todisco, presente ad ascoltarlo. Forse il tecnico dovrà guardarsi intorno e rendersi conto della situazione, poi forse cambierà il tiro delle sue elucubrazioni.

(Redazione)





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