BOYS CAIVANESE. Incoronato: “Il Savoia ha sempre il suo fascino” L’ex bomber dei bianchi ora in forza ai gialloverdi racconta le sue due esperienze a Torre Annunziata e lancia la sfida agli uomini di Grimaldi: “Sarà una partita bella ma difficile”

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incoronato8Dopo la ‘stecca’ di domenica scorsa, dopodomani il Savoia è chiamato all’immediata reazione contro la Boys Caivanese, tra le squadre più in forma del momento, reduce dal clamoroso 0-4 in casa della Sibilla. Al ‘Papa’ di Cardito, con ingresso aperto al pubblico, se ne vedranno delle belle. Conosciamo l’avversario con i numeri e le parole dell’indimenticato bomber Marco Incoronato (nella foto con la maglia del Savoia) che a Caivano sta vivendo una seconda giovinezza.

I NUMERI - 15 punti in graduatoria, quarta in classifica a pari merito con il San Giorgio, per la Boys Caivanese dopo un inizio poco brillante sono arrivati i risultati. Reduce da tre vittorie di fila i gialloverdi hanno totalizzato 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte.

BOMBER INCORONATO – Ha un curriculum pieno di oltre duecento partite  e tanti gol tra Eccellenza e C2. Due volte a Torre Annunziata lasciando bei ricordi, Marco Incoronato è l’attuale bomber della Caivanese, prossimo avversario del Savoia. Partiamo subito col fuoco di fila di domande cominciando dalla sua prima esperienza in maglia bianca.

La stagione 2007/2008, con 14 reti all’attivo col Savoia, ti regala il gran salto alla Juve Stabia in C1. Ma l’opportunità sfuma. Perché?

“Dopo aver disputato tutto il ritiro ed esordito nella prima di Coppa Italia con una buona prestazione, ho accusato il riacutizzarsi di un problema al tallone che mi ha praticamente fermato. L’arrivo di gente del calibro di Biancolino e l’onestà di Morgia che mi disse chiaramente che le gerarchie andavano rispettate, mi convinsero a lasciare. Peccato, perché il mister giocava con tre attaccanti e io, nel ruolo di centrale, mi trovavo assai bene. Purtroppo però, dovevo fare i conti  con i vari Peluso, Capparella, Grieco, Rastelli, per cui capii che per me di spazio ce ne sarebbe stato veramente poco. Diciamo che in quel caso un po’ di sfortuna c’è stata, farsi male nel momento di miglior forma non è il massimo di una vita calcistica”.

OCCASIONI MANCATE – Altre opportunità per metterti in mostra ci sono state. Perché non le hai colte?

“Effettivamente si, le occasioni le ho avute ma vuoi perché giovane, vuoi perché mi interessava solo giocare, non ho avuto la freddezza necessaria per ragionare con calma sul mio futuro. Forse non tutti sanno che avevo un contratto triennale con il Napoli nel quale vanto anche una presenza sia pure in panchina. Nonostante il parere contrarissimo del mio procuratore, proprio per giocare,  preferii rescindere per andare a Cassino in Interregionale. Pensandoci bene, probabilmente il fatto di guadagnare bene, sia pure nelle serie minori, per me, ancora giovane, è stato un motivo che oggi giudico sbagliato, per non crescere professionalmente come avrei potuto.”

IL RITORNO AL SAVOIA – Nel 2012 il diesse Nicola Dionisio ti richiama al Savoia. Quello fu un campionato particolare, caratterizzato da ben tre mesi di chiusura del Giraud per i fatti di Pomigliano. Il Savoia giocò tutto il girone d’andata senza il suo pubblico, un handicap pesantissimo.

Un inizio promettente, poi il benservito. Spiegacene le ragioni.

“Avevo avuto un piccolo calo con due, tre partite senza gol. Non andavamo male, eppure mister Vitter fu esonerato dopo il ko con la Gelbison. Seguì un vero e proprio stravolgimento della rosa di cui anch’io feci le spese. Un vero e proprio motivo non lo conosco anche perché, ripeto, viaggiavamo in zone tranquille. Resta comunque il grosso dispiacere per aver lasciato una maglia alla quale ho sempre tenuto”.

All’epoca, il tuo sfogo sui social è stato memorabile. A mente fredda non lo ritieni un errore?

“Un grosso errore. Uno sfogo che sarebbe dovuto restare nell’ambito societario e che invece resi pubblico. Fu un vero e proprio abbaglio, figlio però di un’amarezza sconfinata”.

QUANTI ALLENATORI – Tanti allenatori nella tua carriera, a chi ti senti maggiormente legato?

“Premesso che per il mio carattere sono una persona con la quale  è piuttosto facile andare d’accordo,  direi che Vitter, Di Nola, Agovino e Sannazzaro sono quelli ai  quali sono maggiormente legato”.

Da attaccante al servizio della squadra ad “egoista”. Chi ti ha indotto a pensare più a te stesso?

“Maturità ed esperienza mi portano quasi sempre a trovarmi al posto giusto al momento giusto, in grado di poter essere il terminale delle azioni offensive e dunque più prolifico pur nella consapevolezza, mai persa, che si gioca sempre in undici”.

L’ARRIVO ALLA CAIVANESE – Quest’anno Incoronato veste i colori gialloverdi di Caivano. In gol da due gare consecutive, è il capocannoniere della squadra insieme a Cafaro con 4 reti.

Quali sono gli obiettivi della tua Caivanese?

“Un buon campionato, anche se, vista la rosa, ritengo che siamo da terzo, quarto posto e dunque da play-off”.

Sabato troverete un Savoia “arrabbiato” per tutta una serie di motivi…

Sara una partita bella ma difficile. In qualsiasi categoria giochi, incontrare il Savoia ha sempre un fascino particolare e perciò anche per noi sarà una partita sentita. Il Savoia, come l’Ercolano, può vincere il campionato ed è certamente la squadra da battere. Aspetto con emozione questo incontro anche se non sarò al massimo della condizione avendo giocato ancora poco”.

(Matteo Potenzieri)





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