Peccato non poter raccogliere le sensazioni in casa Savoia. Continua il silenzio stampa deciso all’indomani della restituzione dei 10 punti alla Reggina. E considerato il risultato, con la vittoria che arriva dopo quasi due mesi (4-1 sul Catanzaro al Giraud lo scorso 14 marzo), almeno la scaramanzia porta bene al silenzio dei bianchi. Parlano solo i messinesi con mister Di Costanzo (nella foto) ed Orlando, quest’ultimo autore del gol della bandiera per i siciliani.
DI COSTANZO – Il tecnico non fa drammi, era consapevole che la gara di oggi sarebbe stata particolarmente difficile con i padroni di casa alla disperata ricerca della vittoria.
“Loro avevano più motivazioni di noi e questo ha fatto la differenza. Non è che mi sia dispiaciuto il modo di giocare dei miei ma il Savoia aveva la giusta rabbia per far sua l’intera posta. D’altronde è successo a noi lo stesso la scorsa settimana, quando abbiamo battuto la Salernitana, ormai paga della conquista della serie B. In questa fase del campionato è ovvio che la forza di volontà può azzerare i valori tecnici delle contendenti”.
Probabilmente il prossimo 23 maggio assisteremo ad un altro match. In quell’occasioni il Messina non sarà poi così arrendevole.
“Sarà una gara diversa, dal canto nostro avremo recuperato la forma fisica e mentale, spero di riavere presto Nigro. Ce la giocheremo fino in fondo, consapevoli della forza di spirito dei nostri avversari”.
ORLANDO – Per il numero nove messinese una realizzazione di pregevole fattura, serpentina al limite tra due avversari, ingresso in area e tiro preciso che supera Gragnaniello. Un gol tanto bello quanto inutile ai fini del risultato. Ma per Orlando nessun problema, già si pensa agli spareggi.
“La forza di volontà del Savoia è stata decisiva. Loro si giocavano il tutto per tutto ed hanno meritato la vittoria. Ovvio che negli spareggi giocheremo con un altro spirito, vedremo chi la spunterà. Queste sono partite dal risultato non pronosticabile, sono tanti i fattori che concorrono alla vittoria. Il minimo errore può risultare decisivo”.
(Giovanni Caracciolo)
