I ‘VECCHIETTI’ TERRIBILI. Gragnaniello-Scarpa-Cipriani 105 anni in tre, sono stati i principali protagonisti della rimonta al Lamezia. Hanno preso la squadra per mano trascinandola al successo

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savoia-lamezia33Che bella storia quella dei ‘terrbili’ vecchietti del Savoia. Sabato pomeriggio Raffaele Gragnaniello (classe ’81), Francesco Scarpa (classe ’79) e Giacomo Cipriani (classe ’80), 105 anni in tre, hanno praticamente ‘vinto’ la partita contro il Lamezia. Un bell’esempio in un calcio che, al di là dei veri talenti, vuole imporre sempre e comunque i giovani, a discapito magari di chi può dire ancora qualcosa. I nostri tre eroi del Giraud ne sono l’esempio evidente.

GRAGNANIELLO – Cominciamo dal numero 1. Arrivato in estate, reduce dall’infortunio patito a Nocera, ha messo tutto se stesso a disposizione degli altri e si è rimesso in gioco. Bellissimo il rapporto nato con il preparatore dei portieri Roberto Ammendola che lo ha allenato quotidianamente con tutte le attenzioni possibili per restituire ai bianchi un estremo di spessore. Scommessa stravinta. Il curriculum di Gragnaniello parla da solo: Caserta, Napoli, Avellino, Giugliano, Lecce, Neapolis, Aversa, Potenza, Nocera, Torre; 48 presenze in B, 225 in C, 25 in D. Bucaro prima, Ugolotti poi lo hanno messo nel dimenticatoio, preferendogli Santurro anche per ragioni legate alla media età (l’ex tecnico del Grosseto lo ha schierato solo nella sua ultima gara prima dell’addio in quel di Messina). Papagni non ha avuto dubbi, lo ha messo subito in campo a Melfi, confermandolo sabato scorso contro il Lamezia. E lui? Ha rivestito i panni del ‘felino’ di un tempo. A Messina ha subìto tre reti, salvandone almeno altre due; contro il Melfi, due grandi interventi hanno permesso il pari finale; sabato scorso l’apoteosi con tre miracoli nel primo tempo ed altre due parate nella ripresa che hanno permesso al Savoia di rimontare lo svantaggio iniziale e battere il Lamezia. A Benevento ritroverà uno stadio, un’atmosfera nella quale si caricherà a mille.

SCARPA – Ormai non ci sono più aggettivi per definire il capitano. Potremmo riassumerli in un ‘immenso’. Facendo un flash back della storia del Savoia, probabilmente Francesco Scarpa è tra i giocatori che maggiormente si sono immedesimati in questa maglia come fosse una seconda pelle. Di questo i tifosi ne sono consapevoli e gliene sono grati. Per tornare a Torre, Scarpa lo scorso anno ha rinunciato alla C1 con la Paganese. Per giocare in D si è tagliato lo stipendio, perdendo anche le ‘garanzie’ di un contratto da professionista. Quest’anno ha rinunciato ad un ingaggio importante pure di restare nella ‘sua’ Torre rifiutando, una dopo l’altra, le proposte di altre squadre, ultima delle quali quella della Paganese a fine dicembre. Se non è ‘amore’ questo, ci siamo davvero vicini. 6 le reti realizzate finora (4 rigori), è il capocannoniere della squadra, il trascinatore. Sabato ha prima siglato il pari poi ha servito un assist al bacio a Cipriani per il gol vittoria. Lui è uno di quelli che ci mette sempre la faccia, nel bene e nel male, in ogni occasione. Un modello, un punto di riferimento per tutti.

CIPRIANI – Chiudiamo il nostro viaggio tra i ‘vecchietti’ con Giacomo Cipriani. Di certo il giocatore più chiacchierato di questo Savoia. Portato a Torre in pompa magna da Maglione, solo nelle ultime due gare ed in quella d’esordio ad Aversa ha fatto vedere cose interessanti. Per il resto ha arrancato dimostrando vistosi limiti fisici, legati alla totale assenza di preparazione in estate dopo gli ultimi infortuni patiti. Un solo gol in dodici presenze è oggettivamente poco. La brillante prestazione di sabato non può certo cancellare il ‘quasi nulla’ di prima, sarebbe un errore farlo. Ma nel guardare il bicchiere mezzo pieno potremmo dire che forse il Cipriani visto contro la Vigor fa ben sperare in prospettiva. E qui si apre il nodo riconferma. Il suo elevato ingaggio blocca il mercato del Savoia. Da sicuro partente, nelle ultime dichiarazioni si è detto possibilista sulla sua permanenza. Ma certo dovrà ridursi quanto scritto sul contratto, rinunciando anche ai premi ‘costruiti’ per lui a misura da Maglione. Solo così la sua avventura a Torre potrebbe proseguire, magari con l’arrivo di una punta centrale titolare (Lendric è sempre il più quotato) che gli permetterebbe di giocare scampoli di gara per offrire il meglio di se stesso. Con lui siamo ai ‘lavori in corso’.

(Redazione)





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