IN & OUT. Il pagellone di fine anno (PARTE 1) Top e Flop di questa prima parte di stagione. Poche le sufficienze, tante le delusioni. Difesa facilmente perforabile, mediana indecifrabile, attacco inconcludente

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savoia14-15_5Promossi, rimandati e bocciati. Il nostro pagellone di fine anno dà i voti a squadra, tecnico e dirigenti dopo i primi quattro mesi di campionato. Un bilancio negativo che trova nelle tante insufficienze una risposta all’attuale classifica dei bianchi, in parallelo con le vicende societarie per le quali una svolta in positivo sembra però vicina. Il viaggio di SoloSavoia.it nei giudizi si dividerà in due ‘puntate’. Oggi esamineremo difesa, centrocampo e attacco. Domani toccherà ai due tecnici ed alla dirigenza.

LA DIFESA 5 – Il voto complessivo che assegniamo al reparto arretrato è ‘mediocre’. 25 reti subite in 18 gare con una media di 1,38 gol al passivo in ogni partita. Peggio hanno fatto solo Aversa (28), Lupa Roma (27) e Reggina (27). Eccezion fatta che contro Lecce, Barletta, Aversa e Reggina, il Savoia ha subito almeno una rete dall’avversario di turno. La sconfitta più netta è lo 0-3 interno contro la Casertana che ha chiuso l’anno solare sul campo. Con questi dati è quanto mai evidente che la difesa ha le sue belle responsabilità nella critica posizione occupata in graduatoria. Passando ad analizzare i singoli ‘attori’, gli unici a meritarsi la sufficienza sono Rinaldi e Laezza, purtroppo fuori da tempo per infortunio. Per il resto dai 5 di Cremaschi, Sabatino e Di Nunzio, passando per la quasi sufficienza di Checcucci (6-), si giunge all’ampia insufficienza di Sirigu (4), di gran lunga il ‘peggiore’ dell’intero reparto. Un giudizio a parte lo merita Santurro (5). Troppo alterne le sue prestazioni. Si va dalle ottime prove contro Catanzaro e Baletta alle evidenti insufficienza espresse contro Vigor Lamezie e Juve Stabia. Aver assegnato la difesa della porta ad un giocatore così giovane è stato forse uno dei ‘peccati originali’ nella costruzione della squadra. In panchina c’è un certo Gragnaniello che di esperienza e di qualità ne ha da vendere. D’altronde favorire i giovani (Sirigu e Santurro) per i contributi federali previsti per chi schiera formazioni con una età media bassa, non porta a nulla di positivo. A Panariello, sia Bucaro che Ugolotti non gli hanno concesso neanche un minuto.

CENTROCAMPO 4,5 – Altro reparto ampiamente sotto la sufficienza, forse il più indecifrabile di tutti. Si è cominciato con 3 giocatori impiegati nel settore, per passare a 2, a 5, poi a 4. I continui cambi di modulo applicati da Bucaro ed Ugolotti hanno visto i maggiori interventi proprio in mediana forse a significare che gli uomini a disposizione non hanno risposto come sperato. Cominciamo dal giocatore che ha ottenuto il maggior numero di insufficienze: Malaccari (4). E’ forse lui l’emblema di questo Savoia. Calciatore giunto a Torre con recensioni positive ma che alla prova dei fatti del durissimo girone ‘C’, non è sembrato all’altezza. Probabilmente in questo contesto non è riuscito a trovare la sua dimensione, un po’ come il Savoia, ancora alla ricerca di una propria identità in Lega Pro. Per il resto si evidenzia Gallo (5,5) partito bene ma spentosi alla distanza. A lui l’impegno non è mai mancato ma l’effettivo apporto alla causa, in alcune circostanze, si. Verruschi (5) acquistato come difensore sinistro è stato utilizzato quasi sempre da centrocampista di fascia destra, l’esito mediocre era scontato. Sevieri (5,5) e Calzi (6-) sono stati tra i meno peggio, con quest’ultimo che ha giocato troppo poco a causa di continui problemi fisici che portava con sé prima di giungere a Torre. Molto al di sotto delle aspettative Sanseverino (4,5), annunciato come un gran colpo di mercato da Maglione, si è rivelato poca cosa alla prova dei fatti. Esposito (n.g.) ha giocato qualche scampolo di gara prima di andare ad Agropoli; Giordani (4,5) è apparso non pronto per la categoria. Su Alessio Gargiulo si è creato un caso. Tra i protagonisti della promozione dello scorso anno, grande talento, classe ’94, è stato riposto ai margini prima da Bucaro, poi da Ugolotti. Appena 70 minuti giocati la dicono lunga sulla scarsa considerazione nei suoi confronti. Un vero peccato.

ATTACCO 4Il peggiore reparto della squadra. I numeri sono impietosi nel decretare l’inadeguatezza degli attaccanti del Savoia. Appena 15 le reti all’attivo (2 rigori), secondo peggior attacco del girone dopo quello della Reggina (10) fanalino di coda. Il mercato di gennaio dovrà vedere una ristrutturazione dell’intero settore offensivo per cambiare l’andamento in campionato. Cipriani (4) e Di Piazza (4,5) le grandi delusioni. L’ex Bologna non è mai entrato in ‘gioco’. Neanche un gol all’attivo nelle nove gare disputate, un fallimento alla luce del sole, il grande flop del mercato di Maglione. Per Di Piazza il discorso è diverso. Ha segnato 3 reti ma ha dimostrato di non essere da categoria per gli atteggiamenti dentro e fuori dal campo. Un carattere troppo esuberante che non ha collimato col resto dei compagni. Corsetti (5) poco utilizzato è quasi fuori dai giudizi anche se ha dimostrato poco quando è stato chiamato in causa. Per D’Appolonia (5,5) buoni numeri, talento evidente ma poco concreto sotto porta, nessun gol segnato nelle 14 gare disputate. Gli ‘unici’ a salvarsi Scarpa (6-) e Del Sorbo (6), ‘reduci’ del Savoia dello scorso anno. Sarà un caso? Il capitano ha dato sempre anima e cuore. Nelle prime gare è stato il migliore in campo poi, dal rigore fallito a Barletta, ha avuto un periodo no, salvo riprendersi nelle ultime esibizioni (esclusa la gara con la Casertana). Su di lui il ‘peso’ dell’intera squadra ma i 35 anni compiuti cominciano a farsi sentire. Antonio Del Sorbo, 3 gol siglati, è passato dal dimenticatoio di Bucaro alla considerazione di Ugolotti. Doveva essere la terza, quarta scelta nello scacchiere offensivo, è diventato pedina inamovibile per la generosità, lo spirito di sacrificio e la ritrovata concretezza sotto porta evidenziati nell’ultimo periodo. Eppure si corre il rischio di ‘perderlo’ per l’incessante corte della Lupa Roma. E’ un uomo mercato.

(Redazione)





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