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IL COSENZA. Squadra in crescita 3 gol al Lamezia nell’ultimo match. I silani hanno cominciato a macinare punti. Mosciaro: “Col Savoia scontro diretto. Vincerà chi avrà più fame”

cosenza220-11-2014 – Ci avviciniamo al match che potrebbe valere una stagione, vero e proprio spartiacque nel campionato del Savoia che non può più accusare colpi a vuoto per non compromettere una classifica già deficitaria. Nel nostro periodico appuntamento dedicato all’AVVERSARIO DI TURNO ci occupiamo del Cosenza calcio. Contro i calabresi, affrontati l’ultima volta due stagioni fa in D, è un vero e proprio incontro all’insegna della tradizione. Ben 42 i precedenti tra le due squadre. Abbiamo analizzato numeri e storia degli incontri e ascoltato Manolo Mosciaro che la società silana ci ha concesso in ‘esclusiva’ nonostante il fantasista sia ai margini della rosa ed a gennaio dovrebbe finire sul mercato. Il Savoia potrebbe essere interessato.

I NUMERI – Da Cappellacci a Roselli, comincia a muoversi qualcosa. Il nuovo tecnico sembra aver trovato il bandolo della matassa e con lui i lupi silani sono in ripresa. 11 i punti in classifica dei quali 4 negli ultimi due match. Due le vittorie, cinque i pareggi e sei le sconfitte. Indubbiamente i numeri raccontano di una squadra in crescita ma in piena bagarre nella zona bassa. Per questo definire Savoia-Cosenza uno scontro diretto è d’obbligo.

I PRECEDENTI – (a Cura di Giuseppe Lucibelli) – Siamo arrivati alla sfida numero 43 tra torresi e silani, un match che possiamo tranquillamente definire di ‘tradizione’. Era il 16 novembre 1930, ottava giornata del Campionato di Prima Divisione (attuale Lega Pro), al Campo “Formisano” arrivava il Cosenza. Il Fascio Sportivo Savoia si porta in vantaggio (24’) con Vincenzo Brasile, meglio conosciuto come Brasile II. I “lupi della Sila” pareggiano i conti dopo appena due minuti con Zuccaro. Questi i ricordi della prima volta di Savoia-Cosenza, sfida che si ripete per quattro stagioni in Prima Divisione, con tre vittorie consecutive dei bianchi (3-1, 4-2 e 4-1). Il 1935 segna una nuova rivoluzione nel calcio italiano. Per la prima volta nella storia compare la serie C. Il Savoia vi parteciperà per meriti sportivi, avendo perso lo spareggio di qualificazione con la Bagnolese (ex aequo con 25 punti al sesto posto, ultimo utile per l’accesso alla novella serie C), allo Stadio Partenopeo di Napoli il 9 giugno 1935 (2-1). Alla ventiduesima giornata c’è in calendario il match con il Cosenza. Era il 29 marzo 1936. Un gol di Tasselli (80’) regalò la vittoria ai bianchi del tecnico Piero Piselli, che riuscì a traghettare la squadra in salvo malgrado la grave crisi societaria. A fine campionato, infatti, si registra l’improvvisa, sconcertante scomparsa del Fascio Sportivo Savoia. E così bisogna aspettare undici anni prima di ritrovare il Cosenza. Campionato di serie B, venticinquesima giornata, è il 6 aprile 1947. Finisce in parità, 1-1 con i gol di Ghezzi (51’) e autorete di Busiello (85’). L’anno dopo, sempre in serie B, la Torrese (così era denominata la prima squadra di Torre Annunziata) vince di netto: 4-1. Bellomo, Ghezzi (doppietta) e D’Avino i marcatori di quella partita datata 19 ottobre 1947.

Per tre volte le due squadre si affrontano in serie C, dal 1948-‘49 al 1950-‘51. Un pareggio e due sconfitte. Di cui una a tavolino dopo la sospensione della gara all’86’ sul risultato di 2-3 per gli ospiti. Era il 7 maggio 1950. C’è grande attesa per la sfida con i silani, primi della classe a pari punti con il Messina. Il gol di Castagnola (15’) illude i tifosi torresi, Begnini (25’), Zaro (35’) e ancora l’ala destra Begnini (62’) impongono i diritti della leadership. Castagnola tiene accese le speranze con un bellissimo gol (72’) ma finisce a carte quarantotto. L’arbitro Occhinero di Taranto sorvola su un fallo in piena area di rigore cosentina. Klein, un profugo tedesco dallo spiccato fiuto del gol, è a terra, la folla rumoreggia, le reti di recinzione traballano per cedere di schianto sotto la forte pressione. E’ invasione di campo. Il direttore di gara sospende la partita all’86’. Sarà 0-2 a tavolino.  L’ultima sfida negli anni Cinquanta si gioca il 24 ottobre 1954, in Quarta Serie, alla quinta giornata. Marchetti (44’) e Giglio (85’) definiscono il risultato di parità. Ancora in serie C si ripropone il duello a metà degli anni sessanta. Il 22 maggio 1966 i rossoblu espugnano il Comunale con una doppietta del regista Pozzobon (inutile il gol di Bechelli). Ad inizio anni ‘70 altri due incroci in serie C. Una vittoria (31 gennaio 1971) con gol di Mautone, ed un pareggio a reti inviolate (5 marzo 1972). Poi tre stagioni insieme in serie C2: 1978-‘79; 1979-‘80 e 1980-‘81. Si registrano due vittorie dei bianchi ed un pareggio. In serie C1, al San Paolo di Napoli, in un posticipo (non televisivo), il 2 febbraio 1998, il Cosenza dei vari Soviero, Toscano, Margiotta e  Lo Garzo, che vinse quel campionato, s’impose per 1-0 grazie ad un’autorete del difensore centrale Marin.

In serie B (1999-2000) le due squadre si affrontano alla sesta giornata. In un Giraud tutto esaurito Ghirardello riacciuffa, dopo aver accorciato le distanze al 44’  dagli undici metri (65’), il micidiale uno-due di Tatti (18’ e 24’).  Stagione 2006-‘07. Il 4 febbraio 2007 al Giraud finisce 0-0. L’ultimo precedente risale al campionato di D 2012-‘13. Al Giraud il Cosenza fa un sol boccone degli uomini di Amura. Finisce 1-5 con le reti silane di Mosciaro, Guiadalupi, Fiore, Parenti e Benincasa. Il gol della bandiera torrese è di capitan Guarro.

In casa Savoia:  21 partite, 8 vittorie, 8 paregg, 5 sconfitte.  31 gol fatti,  24 subiti.

LA PAROLA A MOSCIARO – Cosentino doc. Tifosissimo della squadra rossoblu. Il ‘San Vito’ come seconda casa e lo stemma del club tatuato sul ginocchio. Manolo Mosciaro, ventinove anni, professione attaccante, capitano e anima dei lupi calabresi. Per il Cosenza  ha rinunciato alla serie B.

Mosciaro, ci spieghi com’è andata.

“Avevo una gran voglia di tornare al Sud, tra la mia gente. Le difficoltà ambientali patite in Toscana e l’affascinante progetto del direttore sportivo e concittadino Stefano Fiore hanno fatto il resto. Non ci ho pensato due volte a dire no al Grosseto e scendere di categoria pur di giocare con la maglia della squadra della mia città”.

Pentito?

“Assolutamente no. Capisco che non è da tutti rinunciare ad una vetrina così importante ma io sono fatto così, se una cosa mi “prende”, la faccio mia senza remore”.

Per un triennio protagonista incontrastato in campo poi solo panchina e spiccioli di partita. Cosa è successo?

“E’ cambiato molto rispetto alle passate stagioni. Con mister Cappellacci, pur nella reciproca stima, ci sono state delle incomprensioni dovute a modi di vedere il calcio differenti e ad una difficile applicazione di quanto ci chiedeva di fare in campo. Mi dispiace per quello che gli è accaduto (il tecnico si è dimesso, ndr), ma devo dire che con Roselli abbiamo cambiato decisamente marcia e si respira senza dubbio aria nuova”.

Non ritiene che sia giunto il momento di andare altrove?

“Non ci penso. Per il momento mi sto concentrando sul recupero psicofisico dopo un avvio di stagione non all’altezza di quanto posso esprimere. Ho vissuto male una serie di situazioni negative dovute anche a colpe mie, sia ben chiaro. Però, vedersi relegato in panchina, io, capitano, senza capirne il motivo, non è una situazione facilmente accettabile. Certo, se non dovessi giocare neanche con Roselli prenderei in considerazione la possibilità di mettermi in gioco in altre piazze. Non chiudo la porta a nessuno”.

Che ci dice dei contatti con il Savoia?

“La società mi aveva cercato l’anno scorso ma, nonostante l’ottimo progetto, non me la sono sentita di tornare in serie D. Oggi, invece, non escludo nulla, come ho già detto in precedenza, se la cosa mi affascina…”.

Un solo gol subito in tre partite dopo la valanga di reti incassate in precedenza. Cosa è cambiato?

“Aggiungerei anche tre gol segnati in una sola partita (quella con il Lamezia, ndr), dopo tempo immemorabile. E’ sicuramente mutato l’approccio mentale e la tranquillità ci porta a fare meglio anche se occorre concretizzare di più. Comunque, il fatto che si riesca a creare opportunità e difendere bene è già un passo in avanti importante”.

Sabato affronterete una gara delicata contro un Savoia assolutamente bisognoso di punti.

“In pratica è uno scontro diretto. In questi casi l’esperienza mi insegna che avrà la meglio chi ci mette maggior cattiveria agonistica. Noi faremo la nostra parte”.  

(Matteo Potenzieri)

 





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