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IL MATERA. Avversario storico dei bianchi Lucani non infallibili in casa. Salernitana e Cosenza hanno espugnato il ‘XXI Settembre’. Il team manager Fernandez: “Col Savoia per tornare a vincere”

matera

12-11-2014 – Il campionato ‘spezzatino’ ci costringe ad anticipare al mercoledì il nostro consueto appuntamento per presentare l’AVVERSARIO DI TURNO. Col Matera si gioca di venerdì (ore 20) allo stadio ‘XXI Settembre’ causa la gara amichevole dalla Nazionale Under 21 contro la Danimarca, in programma nell’impianto materano lunedì 17 novembre. Match dai mille risvolti che riporta in mente il dolce ricordo della promozione in C1 nella finale allo ‘Zaccheria’ del 25 giugno 1995. Finì 2-1 per gli uomini di Gigi De Canio con le realizzazioni di Donnarumma e Lunerti.

I NUMERINono posto in classifica con 18 punti. Il Matera tra le neo promosse è la squadra che ha il miglior piazzamento in graduatoria. Partenza sprint con il roboante 0-5 di Messina alla terza giornata poi, in concomitanza con i problemi giudiziari del patron Columella, un brusco stop. Tre sconfitte nelle ultime quattro giornate, delle quali due in casa. Di fatto gli ultimi risultati hanno ridimensionato la compagine allenata dall’ex Nocerina Auteri che ha totalizzato 5 successi, 3 pareggi e 4 sconfitte. 17 sono i gol fatti, 11 quelli subiti. Il Savoia è la quinta campana che affronteranno i biancazzurri, finora due pareggi e due sconfitte con le nostre corregionali.

I PRECEDENTI (A Cura di Giuseppe Lucibelli) – La storia racconta che la prima volta Matera-Savoia si gioca al “Comunale” di Matera il 12 novembre 1967. Campionato di serie D, girone G. Busilacchi centravanti doc e Carella ala destra vecchio stampo, all’ottava giornata confezionano un’importante vittoria per i lucani destinati a dettare legge su tutti i campi e approdare in serie C (2-0). E in terza serie si disputano le due sfide degli anni settanta.  E’ il 29 novembre 1970. Il Savoia guidato da Emilio Zanotti, altro grande allenatore del passato, torna a casa con un prezioso punticino (0-0). Nella stagione successiva, tutta da dimenticare per i colori biancoscudati, retrocessione in serie D per un vergognoso ultimo posto (appena 15 punti in carniere), un gol del centravanti Giannotti (1-0) costa la panchina ad Orazi, subentrato all’11.a giornata a Trevisan. Per tre partite si accomoderà sulla panca torrese Tropea prima di cedere il posto al maresciallo Boerio. E’ troppo tardi, il campionato è già compromesso.  La data:  23 gennaio 1972.

In serie C2 gli altri quattro precedenti.  3 maggio 1982: 2-0 per il Matera, gol di Rossi e Chiocchi. 5 aprile 1992: 1-1, vantaggio dei bianchi firmato da Antonio Barbera, pareggio lucano ad opera del centrocampista Pugliese. 29 novembre 1992: ancora 1-1, vantaggio dei biancoazzurri firmato da Januale, pareggio torrese di Francesco Marino, goleador formato tascabile approdato poi nel calcio che conta. In questa stagione debutta con la maglia bianca il diciannovenne Alberto Savino, ora di nuovo con la squadra della sua città dopo aver calcato campi di tutta Italia e in tutte le categorie. 18 settembre 1994: 1-1, pareggio di rigore. D’Ermilio, cervello e fantasia del gioco lucano, porta in vantaggio dal dischetto i suoi (39’), sempre su penalty arriva il pareggio realizzato da capitan Amura (59’).

In Serie D, stagione 2003-‘04, alla nona giornata, 2 novembre 2003, il Savoia rende visita al Matera che con una prestazione superlativa aggancia a quota 10 la formazione guidata da Andrea Chiappini, già ad 11 lunghezze dalla capolista Juve Stabia. Doppietta su rigore di Campo, tris di Bellacicco, gol della bandiera di Nunzio Majella (3-1).

A Matera, il 28 novembre 2004, il match finisce 1-1. Monaco illude, Ricciardi con un preciso colpo di testa su cross al bacio di Sasà Marra, batte l’incolpevole Luperto. Ad inizio ripresa, una sventola dal limite di Scarola, supera un esterrefatto Afeltra.  La sfida numero 20, in casa del Matera, anche se si gioca in campo neutro e a porte chiuse ad Ascoli Satriano. Una ghiotta occasione per sfatare il tabù lucano: il Savoia non ha mai battuto il Matera a domicilio. Ed infatti il 9 ottobre 2005 la partita Matera-Savoia finisce 1-0 per i bianchi grazie al gol di Piscopo (23’ st). Era il Savoia di Lazic contro i lucani guidati da mr Castello. L’ultima volta, in campionato, è datata 18 novembre 2007.

Netta la vittoria del Savoia targato Agovino. Tutti i gol nella ripresa. Aurelio Venditto porta in vantaggio i bianchi (21’ st), neanche il tempo di gioire che i lucani di Ruisi trovano subito il pareggio con Ancora (22’ st). Ma nella ripartenza il Savoia è fulminante e Incoronato si fa atterrare in area di rigore. Sul dischetto va Claudio De Rosa che non perdona (24’ st). Chiude il match Marco Incoronato in pieno recupero (48’) per una vittoria che frena la corsa del Matera, in serie positiva da otto turni.

Quest’anno la sfida numero 24, prima gara della Poule Scudetto 2014, giocata a Torre Annunziata. Finita 0-0.

In campo neutro, nella storia della sfida, tra l’altro c’è la finale play off della serie C2, stagione 1994-‘95. Chi la dimenticherà mai?

Stadio “Zaccheria” di Foggia, domenica 25 giugno 1995. De Canio contro Florimbi, Torre Annunziata contro Matera, una società in salute contro una alla deriva, una squadra motivata e l’altra in preda allo sconforto (tra le cause, le mensilità arretrate in primis).  Ancora vive nella memoria le emozioni di quel fantastico pomeriggio. Una folla incredibile, alla sinistra della tribuna stampa, colorata di bianco e nero. Il “grande” Giorgio Lunerti, bomber di razza, rompe subito il ghiaccio (2’). Bitetto infila Visconti e pareggia i conti (33’). Ci pensa il folletto Ciro Donnarumma, goleador formato tascabile, a realizzare il gol della vittoria (66’). Venerdì sera un incrocio importante, sarà il match n. 25 della storia del calcio.

IL TEAM MANAGER MATERANO - Per un difensore chiudere la carriera segnando un gol, l’unico del torneo, nella partita promozione dev’essere una suggestione non da poco. E’ quanto è accaduto a Mariano Fernandez, argentino, calciatore girovago per aver calcato i campi della serie A del suo Paese e quella rumena, ma anche le cadetterie di Austria, Portogallo e Italia (con il Torino), prima di vagare per la C nostrana tra Sorrento, Siracusa, Cosenza e altro ancora. Si ferma a Matera dove il patron Columella stravede per lui e gli offre una scrivania dirigenziale un minuto dopo la standing-ovation dei diecimila del ‘XXI Settembre’ accorsi per festeggiare i biancazzurri in LegaPro e l’addio al calcio del terzino sudamericano, oggi team manager dei lucani.

Ha smesso di giocare ed ha immediatamente indossato gli abiti da dirigente. Non ha pensato nemmeno un minuto di poter studiare da allenatore?

“Assolutamente no. Dopo la proposta fattami da Columella, le mie valutazioni sono state unicamente legate al fatto di poter giocare o meno per un’altra stagione. Mai pensato nemmeno lontanamente di allenare”.

Che clima si respira nel Matera?

“Dopo una serie di sconfitte, a mio avviso immeritate, tira aria di immediato riscatto. A cominciare dal prossimo turno che, al di là della classifica dell’avversario, non si annuncia certo facile”.

Stando ai numeri, il Matera è più pericoloso fuori casa che tra le mura amiche, perché?

“Sicuramente in casa abbiamo raccolto molto poco in relazione al gioco espresso. Errori individuali sono stati pagati a caro prezzo e la differenza tra i punti raccolti fuori casa e quelli racimolati sul nostro campo sta tutta lì”.

Dopo una bella partenza, nelle ultime settimane vi siete quasi fermati: tre sconfitte in quattro partite.

“Se andiamo a sviscerare i tre ko con Salernitana, Cosenza e Lamezia, possiamo solo dire di aver giocato delle buonissime partite che, con un po’ di fortuna, potevamo certamente chiudere in maniera  positiva. Purtroppo, quando ti gira male, basta un episodio a condannarti”.

Venerdi si affrontano due squadre certamente non in salute. Non è che ne viene fuori una partita alla camomilla?

“Il Matera ha una sua precisa identità e gioca sempre per la vittoria. E’ squadra aggressiva che cerca di imporre il suo gioco all’avversario. Anche con il Savoia sarà così, c’è da giurarci, a prescindere dal momento no”.

(Matteo Potenzieri)

 





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