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SAVOIA E GIRAUD. Starita precisa Il sindaco: “Nessuna convenzione, solo licenza d’uso”. Impossibile aprire gli spalti per gli allenamenti. E sulla vergogna di Foggia: “Mi aspetto delle scuse”

SAVOIA E GIRAUD. Starita precisa

20-10-2014 – La settimana iniziata è la più ‘sentita’ per Torre Annunziata. L’evento clou si vivrà mercoledì mattina con la Processione in onore di Maria Santissima della Neve, la Patrona nel cuore di tutti i torresi. In questo particolare ‘clima’ il sindaco Giosuè Starita (nella foto) si appresta a gestire il 22 ottobre con tanti impegni in programma. Eppure, il primo cittadino ha trovato il tempo per rilasciare a SoloSavoia.it un’intervista esclusiva, a tutto campo, relativa ai temi sul tavolo dell’interesse collettivo del popolo biancoscudato. Con lui siamo partiti dall’ultimo vergognoso episodio vissuto ieri a Foggia, per poi affrontare la questione degli allenamenti al Giraud e la licenza d’uso dello stadio.

LO STADIO DELLA VERGOGNA – ‘Pino Zaccheria’ di Foggia, sabato 18 ottobre 2014. E’ in corso la partita del campionato di Lega Pro tra i padroni di casa ed il Savoia. Poco dopo l’ingresso degli ospiti, lo stadio, ‘tutto’ lo stadio, a gran voce canta un coro inneggiante all’eruzione del Vesuvio con la conseguente distruzione di Torre e di tutta la Campania. Ciò che più colpisce è che questo becero messaggio è giunto da ogni settore, con bambini e molti addetti ai lavori che vi hanno partecipato.

Sindaco, cose ne pensa?

“Ho letto quanto accaduto ieri. E’ importante tenere alta l’attenzione su situazioni del genere. E’ un bene che SoloSavoia fosse presente sul posto per testimoniare l’assoluta inciviltà vissuta allo ‘Zaccheria’. Sono davvero deluso che un atto così vile, sia giunto da una città del Sud che, più di altre, dovrebbe conoscere la Questione Meridionale, le problematiche sociali ed economiche che viviamo quotidianamente. Lasciarsi andare a questo tipo di cori, specie se coinvolgono anche bambini, è quanto di più assurdo vi possa essere”.

Vi muoverete a livello istituzionale?

“Non ritengo che sia io a dover fare il primo passo. Mi attendo le scuse del sindaco di Foggia (Franco Landella ndr) a nome della comunità che rappresenta”.

A suo parere le autorità precostituite dovrebbero intervenire?

“Mi auguro lo facciano. Allo stadio erano presenti i rappresentanti del GOS. Dovrebbero assumere decisioni esemplari per evitare il ripetersi di simili vergogne, arrivando anche a chiudere l’intero stadio visto che si è trattato di un’inciviltà collettiva”.

PORTE CHIUSE AL GIRAUD – Passiamo ad uno dei temi caldi che coinvolge la tifoseria: le porte chiuse al Giraud durante gli allenamenti.

Non è possibile ovviare e permettere alla gente di assistere alle sedute settimanali anche per far sentire la propria voce di sostegno o dissenso alla squadra?

“Bisogna scindere le cose. Rispetto il pensiero dei tifosi di voler accedere alla struttura, d’altronde fino allo scorso anno non c’era alcun problema in tal senso. Adesso, invece, le cose sono cambiate. Con il Professionismo e la costituzione del GOS, lo stadio è vigilato sette giorni su sette. Pertanto, anche l’apertura di un solo varco durante la settimana è oggetto di una serie di interventi che rendono impraticabile l’accesso per mancanza di agibilità”.

Il sindaco dettaglia le motivazioni della chiusura spalti.

“Le norme sono chiare. Ogni evento aperto al pubblico, partita o allenamento che sia, necessita di un’apposita assunzione di responsabilità da parte del sottoscritto e l’adempimento di una serie di prescrizioni che, oggettivamente, non sono attuabili se non in una gara ufficiale. Il Giraud non è agibile, le partite di campionato sono oggetto di autorizzazioni concesse di volta in volta. Basti solo sapere che le restanti undici telecamere, che non erano state ancora montate, sono in fase di installazione proprio in questi giorni. La Questura è stata chiara. Se non si montano, non si gioca. Capirete bene che con tutte queste prescrizioni, l’apertura degli spalti durante la settimana non è percorribile, non per un mio capriccio ma per una concreta impossibilità. Tanto per fare un esempio, ieri una delle squadre del settore giovanile del Savoia ha giocato la gara ‘casalinga’ lontano da Torre (a Pimonte ndr) perché non ho potuto concedere lo stadio”.

Non c’è nessuna alternativa?

“Una ci sarebbe. Basterebbe che il Savoia acquisisse l’uso continuativo dello stadio. In questo modo si assumerebbe tutte le responsabilità anche relativamente agli spalti. Aggiungo che molte squadre hanno campi di allenamento diversi dallo stadio. La stessa Paganese, pur avendo la struttura in convenzione, non si allena al ‘Torre’. Non vedo perché il Savoia non si adegui in tal senso”.

CONVENZIONE ‘NO’, LICENZA D’USO ‘SI’ – La scorsa settimana la società ha annunciato l’imminente firma per l’utilizzo dell’impianto.

“Ho letto. Intendo subito chiarire un concetto. Non sarà una convenzione ma soltanto una concessione di licenza d’uso continuativa della struttura. Il convenzionamento non è ancora maturo per realizzarsi. D’Altronde il presidente Manca si è più volte incontrato con me proprio per raggiungere un’intesa sulla convenzione. La licenza d’uso non è nulla di nuovo se non mettere nero su bianco quanto già accade, ovvero che il Savoia si allena a gioca nello stadio cittadino senza alcun costo. Io sono qui, attendo che l’avvocato Maglione mi consegni la fidejussione per l’utilizzo dell’impianto e vengano quindi assunti gli impegni oggetto del nostro accordo verbale per iscritto. Dopodiché la licenza, non la convenzione, sarà cosa fatta”.

(Alfonso Caracciolo)

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